Tracce. Paesaggio antico in Friuli
Fino all’11 novembre 2018 sarà possibile visitare presso il Castello di Udine la mostra “Tracce. Paesaggio antico in Friuli”. Un progetto che riguarda il territorio e l’archeologia friulana e che si configura come un vero e proprio “scavo” all’interno dei depositi delle collezioni cittadine. Tra le sale si alternano, infatti, reperti archeologici provenienti dalle collezioni storiche del Museo Archeologico di Udine e del Museo Friulano di Storia Naturale, documenti storici autografi dalla Biblioteca Civica “V. Joppi”, fotografie dalla Fototeca dei Civici Musei e multimediali in cui gli scopritori dell’archeologia udinese e friulana, come Achille Tellini, Lodovico Quarina e Pietro Someda de Marco, raccontano le loro ricerche. Si tratta dei padri dell’Archeologia e soprattutto della Paletnologia in Friuli, che hanno dimostrato una grande capacità intuitiva nel riconoscere nel territorio friulano l’antichità di alcune strutture emergenti, che ora sappiamo essere di epoca protostorica e medievale.
La mostra offre l’opportunità di indagare le radici storiche e culturali dell’attuale organizzazione paesaggistica friulana e i personaggi locali della fine dell’800 e dell’inizio del ‘900 che ne hanno studiato l’evoluzione: in primis della città di Udine che, con il suo colle, vanta una storia lunga 4000 anni, e del territorio circostante che nel corso dei secoli ha subito numerose trasformazioni.
Il percorso inizia con un focus sulla città di Udine all’epoca protostorica, quando il nucleo abitativo si sviluppava tra i pendii del colle del Castello e l’attuale tracciato urbano del centro, proseguendo con una sala interamente dedicata alle evidenze archeologiche protostoriche peculiari del territorio friulano: le tombe a tumulo e i castellieri, con reperti provenienti da Cividale, San Giovanni di Casarsa, Gradisca di Spilimbergo, Galleriano e Castions di Strada. L’ultima sala è dedicata alle cortine medievali: strutture difensive che sembrano marcare una certa continuità nella storia della modalità insediativa friulana, con abitati protetti da difese artificiali, di terra e di ghiaia prima, e di mura poi.
Dopo aver approfondito gli aspetti storici e archeologici l’esposizione termina con un filmato che presenta il paesaggio attuale e il modo in cui le tracce antiche si celano in esso; il tutto visto dalla posizione privilegiata di un drone.
La mostra, seguendo le linee guida del progetto europeo Interreg COME-IN!, già sperimentate nella mostra “Donne, madri e dee: linguaggi e metafore universali nell’arte preistorica” e con gli interventi realizzati nel Castello di Udine e nel Museo Archeologico, sarà accessibile a persone con disabilità grazie alla presenza di pannelli tattili, testi in linguaggio semplificato, video e multimediali nella Lingua italiana dei Segni (LIS).