Zanin, emigrazione friulana e giuliana, un modello da seguire
“La storia e le storie dei tanti friulani e giuliani che anni fa hanno lasciato la loro terra di origine, sono per noi oggi un modello, un esempio di integrazione non solo da sostenere, ma anche da cui trarre ispirazione. Partiti per cercare una qualità della vita che l’Italia allora non riusciva a garantire, i nostri corregionali hanno saputo cogliere nuove opportunità negli Stati che li hanno accolti, distinguendosi nella maggior parte dei casi con successo. Non hanno però mai rivendicato solo diritti, ma hanno responsabilmente rispettato una serie di doveri: l’osservanza delle leggi, il rispetto delle culture, delle tradizioni, delle comunità nelle quali iniziavano a inserirsi”.
Con queste parole il presidente del Consiglio regionale, Piero Mauro Zanin, ha accolto presso la sede dell’Assemblea regionale, i giovani, che prendono parte alla XX edizione dello stage formativo culturale, organizzato dall’Associazione Giuliani nel Mondo, con il sostegno finanziario della Regione Friuli Venezia Giulia e i ragazzi afferenti all’Associazione lavoratori emigrati del Friuli Venezia Giulia (ALEF).
“Era ben chiaro il concetto di stato dei doveri nei vostri genitori – ha proseguito Zanin – e oggi voi siete qui a testimoniare come processi di integrazione che hanno poggiato su questo modello, siano risultati vincenti. Credo che anche in Italia ci sia la possibilità di passare da paese di emigranti a paese capace di accogliere, a patto che chi entri non dimentichi mai il rispetto per la nostra cultura, la storia e per le nostre leggi. Non rivendichi solo diritti, ma riconosca i propri doveri”.
“Con questa prospettiva – ha aggiunto – ritengo sia possibile recuperare una collaborazione proficua tra paesi e popoli, senza vivere quei sentimenti di resistenza, respingimento e tensione che in una convivenza umana e civile non dovrebbero mai esistere”.
I giovani, accompagnati in Consiglio regionale dai presidenti dei due sodalizi, Dario Locchi (Associazione Giuliani nel Mondo) e Giuseppe Petrei (ALEF), provengono da Argentina, Australia, Brasile, Sudafrica e Uruguay. Nel corso del loro soggiorno approfondiranno la conoscenza della storia, della cultura, dell’arte e delle tradizioni della loro terra di origine, oltre a visitare istituzioni, realtà economiche e poli di ricerca scientifica e tecnologica del Friuli Venezia Giulia.