Patrimonio: via a cessione aree demaniali inutilizzate
La Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia, su proposta dell’assessore al Patrimonio, Barbara Zilli, ha approvato due delibere per il via libera, previa sdemanializzazione e conseguente avvio di procedure pubbliche, all’alienazione di alcuni beni del demanio idrico regionale per un valore stimato complessivo di 37.822,56 euro, esclusi gli oneri fiscali.
Come ha spiegato l’assessore, “continua il processo di messa a disposizione della comunità dei beni non più necessari alle finalità proprie della Regione per consentire alle realtà locali, ai privati cittadini e alle imprese di valorizzare beni che altrimenti rischierebbero di restare inutilizzati o addirittura abbandonati”.
Nel dettaglio, sono tre i Comuni nei quali sono ubicati i beni oggetto della transazione.
La prima delibera riguarda Monfalcone: 2.385 mq, già facenti parte del demanio idrico regionale ed attualmente privi di funzionalità idrica, la cui determinazione provvisoria del valore ammonta a 28.128,84 euro. Non essendo il Comune interessato all’acquisizione del bene, ha manifestato il proprio interesse la società Sbe-Varvit Spa, azienda dedicata alla produzione di componenti dell’industria meccanica.
Il secondo atto deliberativo afferisce a beni ubicati nei Comuni di Osoppo (731 mq) e di Gemona del Friuli (365 mq), anche questi già facenti parte del demanio idrico regionale e attualmente privi di funzionalità idrica. La loro determinazione provvisoria del valore ammonta a 9.693,82 euro.
Per l’acquisizione di questi due beni, previe le manifestazioni di non interesse dei Comuni in questione, si è fatto avanti un unico soggetto privato, la Siat Spa del gruppo Pittini, specializzata nella produzione di profilati laminati.