Vitivinicoltura Fvg: settore trainante, +50% fatturato dal 2013 al 2017
Indagine Mediobanca, export +100% nello stesso periodo
UDINE – Nel periodo 2013-2017 il fatturato del comparto vitivinicolo del Friuli Venezia Giulia è aumentato complessivamente del 50% e l’export, in particolare, ha registrato una crescita del 100%, mentre il mercato nazionale ha visto un incremento del 40% nel periodo considerato. E’ quanto risulta, a livello regionale, dall’indagine sul comparto vitivinicolo italiano relativa al 2018 condotta dall’area Ricerche e studi di Mediobanca e presentata ad Udine nel corso di un affollato convegno promosso da CiviBank, durante il quale è intervenuto l’assessore regionale alle Risorse agroalimentari, Stefano Zannier. Progressiva è anche la crescita dimensionale delle aziende friulane – secondo i dati di Mediobanca – grazie all’incremento delle superfici vitate e agli investimenti strutturali. Il segmento spumanti è trainante in questo contesto di espansione (Prosecco). L’indagine, illustrata da Gabriele Barbaresco, direttore dell’area Ricerche e studi di Mediobanca, ha l’obiettivo di fare emergere gli elementi di pregio dell’industria italiana del vino, ma rappresenta anche una lettura seria e problematica sugli assetti organizzativi e di governance che possono essere un limite alla realizzazione di performance economiche ancora migliori per un settore produttivo che rappresenta un’eccellenza del made in Italy. “Questa iniziativa – ha detto la presidente di CiviBank Michela Del Piero – è nata dalla consapevolezza del rilevante ruolo che la nostra banca svolge nel comparto primario e vitivinicolo in particolare. Banca di Cividale, infatti, è storicamente leader nel credito agrario in Friuli VG e da qualche anno lo sta divenendo anche nel Veneto orientale”. La presidente di CiviBank Michela Del Piero ha poi reso noto che, a conferma dello sviluppo registrato dal settore, che l’istituto ha realizzato impieghi per 250 milioni di euro a sostegno delle aziende agricole clienti che sono oltre 1.200. Confortanti anche i dati resi noti per il comparto a livello nazionale. Con un fatturato in crescita del 6,5% nel 2017 sul 2016, il vino italiano – secondo i dati dell’indagine di Mediobanca – ha visto l’anno scorso aumentare l’export del 7,7%. Aumentano del 9,9% gli spumanti e crescono del 5,6% gli altri vini. Quanto ai mercati esteri, il 53.4% dell’export è diretto verso l’Unione europea (+8,3% sul 2016), il 31,9% verso il Nord America (+5,7% sul 2016). A seguire, il resto del mondo con il 9,1% (+5,8% sul 2016), l’area dell’Asia con il 4,2% (+21,1% sul 2016) e il Sud America con il 1,4% (+20,1% sul 2016). I dieci ‘top seller’ a livello nazionale sono Cantine Riunite-Giv (Gruppo Italiano Vini) con 594 mln, Caviro (315 mln), Antinori (221 mln), Zonin (201 mln), F.lli Martini (194 mln), Mezzacorona (185 mln), Cavit (183 mln), Botter(180mln), Enoitalia (169 mln) e S. Margherita (169 mln). Botter ha realizzato con l’export il 96% del fatturato, mentre i record di crescita nel 2017 sul 2016 si sono registrati per La Marca-Vini Spumanti (+30,7%) e Farnese (+28%). Mediobanca ha fatto sapere anche che la crescita dell’indice di borsa mondiale del settore vinicolo italiano dal gennaio 2001 è stata del +719,6%. Quanto al ‘sentiment’ delle aziende, il 93% non precede cali di vendite per il 2018. (ANSA).