Ateneo di Udine: su “Nature Reviews Materials” articolo dedicato all’uso del grafene nella fotonica
L’utilizzo del grafene nella fotonica e, in particolare, come questo materiale permetta una drastica semplificazione della tecnologia utilizzata per realizzare dispositivi ottici integrati alla comunicazione ad elevatissimo bit-rate (50Gb/s o più) per applicazioni quali le telecomunicazioni ottiche o l’interconnessione ottica. È il tema dell’articolo (https://www.nature.com/articles/s41578-018-0040-9#Sec14) pubblicato su Nature Reviews Materials, del gruppo Nature, frutto di uno studio condotto da Michele Midrio, del Dipartimento Politecnico di ingegneria e architettura (Dpia) dell’Università di Udine, insieme ad altri 9 enti di ricerca italiani ed europei.
La pubblicazione si inserisce nell’ambito del progetto europeo Graphene Flagship (http://graphene-flagship.eu/), la più grande iniziativa di ricerca in Europa, con oltre 150 gruppi di ricerca accademici e industriali coinvolti in 23 Paesi, fra cui l’Università di Udine, finalizzato ad esplorare le proprietà uniche del grafene e le opportunità che esso offre in termini di crescita economia e, quindi, sociale.
«La rivista mensile Nature Reviews Materials – sottolinea Midrio -, il cui Impact Factor è circa 52, accetta solo articoli di review/perspective, ovvero articoli in cui viene analizzata la letteratura precedentemente pubblicata sull’argomento e che danno una visione di quelli che potranno essere gli sviluppi futuri della tecnologia e dello scenario applicativo. In ogni numero vengono pubblicati 4 o 5 articoli, dunque al massimo una cinquantina all’anno. Fra questi, compare il nostro articolo».
L’articolo è stato fatto in collaborazione con: CNIT, Photonics Networks and Technologies Laboratory di Pisa; Institut de Ciencies Fotoniques, Mediterranean Technology Park, di Castelldefels (Spagna); ICREA, Institució Catalana de Recerça i Estudis Avancats di Barcelona (Spagna); IMEC di Leuven (Belgio); Advanced Microelectronic Center di Aachen (Germania); Nokia Italia e Nokia Deutschland (Germania); Ericsson Research di Pisa; Cambridge Graphene Centre (Gran Bretagna).