Trieste Airport: Pizzimenti, migliorati standard sicurezza
“La ristrutturazione aziendale attuata a
Trieste Airport e il superamento di costi ingiustificati, fra
questi anche il cosiddetto falconiere, non ha ridotto la
sicurezza delle operazioni di volo e ha consentito la verifica
dei processi operativi e il miglioramento degli standard di
sicurezza dell’aeroporto stesso”.
Lo ha affermato l’assessore a Infrastrutture e Territorio del
Friuli Venezia Giulia, Graziano Pizzimenti, rispondendo all’iri
(interrogazione a risposta immediata) della consigliera regionale
Mara Piccin che chiedeva di sapere se i metodi utilizzati in
sostituzione del falconiere sono efficaci per la sicurezza aerea
o se viene prevista la reintroduzione della falconeria.
L’individuazione dei puntatori laser per allontanare i volatili,
l’uso di droni segnalatori e altre attività previste accrescono
la sicurezza, secondo Pizzimenti che ha indicato come “tra le
varie iniziative di allontanamento dei volatili adottate, si
opera anche sul fronte della prevenzione riducendo le fonti di
cibo per gli uccelli all’interno e all’esterno dell’aeroporto. In
questa direzione viene gestita una specifica grass policy per lo
sfalcio delle aree a verde all’interno dell’aeroporto oltre che
l’incontro con le maggiori aziende agricole limitrofe
all’aeroporto per evitare l’attraversamento dei volatili che
cercano cibo nei campi adiacenti”.
“L’approccio alla materia è affrontata dal nostro aeroporto con
tecniche all’avanguardia”, ha aggiunto Pizzimenti, ricordando
inoltre come la falconeria sia utilizzata in modo discontinuo e
su un numero residuale di scali nazionali così come viene
indicato nella relazione annuale 2016 pubblicata dall’ente
nazionale per l’aviazione civile (Enac), e non rappresenta una
modalità compatibile e integrabile con i moderni sistemi in uso.
Pizzimenti, infine, ha rassicurato sul fatto che Trieste Airport
applica le migliori tecniche disponibili per l’allontanamento dei
volatili “come costantemente verificato e certificato da Enac. I
dati del bird risk index, indicatore che considera il numero
degli impatti in rapporto al volume di traffico, l’abbondanza dei
volatili e di altra fauna e gli effetti del volo, negli ultimi
due anni è pari a 0,07, ben inferiore alla soglia di attenzione
posta allo 0,5”.