La storia del pianoforte al Granfiume di Fiume Veneto
Cosa ci fanno un clavicembalo, un fortepiano e un pianoforte a coda nella galleria del Granfiume di Veneto? In esposizione durante il mese di ottobre vogliono raccontare, accompagnati da schede esplicative, la storia di questo straordinario strumento a corda percossa da un martello. Non solo. Per tutto il mese il centro si animerà di eventi dedicati alla musica, tra mini esibizioni e laboratori. Un modo semplice e coinvolgente per avvicinarsi al principe degli strumenti, ideato da Biasin Musical Instruments in collaborazione con la direzione del Granfiume. Tutto cominciò dal clavicorno, che purtroppo aveva scarsa resa nel volume. Si passò dunque al clavicembalo con i saltarelli che pizzicavano la corda, ma solo col Fortepiano si arrivò a un risultato stupefacente di volume e dinamica del suono: la possibilità di pesare la pressione sul tasto aprì nuovi orizzonti ai mezzi di espressione degli artisti. Attraverso l’utilizzo del martelletto di feltro che percuote le corde, Bartolomeo Cristofoli di Padova inventò infine il pianoforte, che già nel nome evoca la possibilità di suonare note a volumi diversi in base al tocco e anche mediante l’intervento sui pedali che azionano particolari meccanismi. Nei pianoforti verticali il pedale centrale aziona la sordina, che frappone una striscia di feltro fra le corde e i martelli per attutire il suono. Grazie all’esposizione si potrà conoscere da vicino questo strumento che tanto ha dato alla storia della musica e capire i suoi segreti. I concerti in programma daranno infine la possibilità di scoprire le diverse gamme espressive e la varietà di generi musicali per i quali è utilizzato.