Vajont, simbolo e monito per il futuro
“Visitare questo luogo è un’esperienza profondamente toccante anche a tanti anni di distanza perché l’eco di quella gigantesca frana, e della catastrofe ambientale e umana che quella notte portò via la vita di quasi duemila persone, qui è presente tuttora. L’obiettivo di questa presenza oggi è certamente prima di tutto quello del ricordo per non far cadere in una colpevole damnatio memoriae questo luogo simbolo dell’incapacità da parte dell’uomo di sentire i segni della natura, sacrificati sull’altare dell’interesse economico”. Il presidente del Consiglio regionale Piero Mauro Zanin ha visitato la diga del Vajont insieme con un gruppo di sindaci dei comuni della zona e con l’assessore alle autonomie locali Pierpaolo Roberti, accogliendo l’invito del sindaco di Erto e Casso Antonio Carrara a pochi giorni dal 55°anniversario dalla tragedia del 9 ottobre del 1963, uno dei più grandi disastri dell’ingegneria civile mai registrati. “Vajont – ha aggiunto Zanin – rimane un simbolo anche per il futuro. Però – per il presidente del Consiglio – è anche una sfida da giocare a fondo per le possibilità che quest’area può avere dal punto di vista turistico e dello sviluppo delle valli che si trovano a monte.