Ambiente: analisi mare Lignano, esclusa contaminazione batterica
L’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (Arpa) ha completato la prima fase del piano suppletivo di campionamento delle acque sul fronte mare di Lignano Sabbiadoro escludendo la presenza nelle acque marine di contaminazione da indicatori fecali e da Salmonella. Le indagini sono state effettuate in seguito al superamento, nei giorni scorsi, dei limiti di legge ammessi nei molluschi per Salmonella ed Escherichia coli. Come già reso noto dall’Agenzia per l’ambiente, un primo campionamento delle acque marine per l’idoneità alla vita dei molluschi è stato effettuato il 17 ottobre nelle aree identificate con i codici 02 e 04; il giorno successivo, 18 ottobre, sono stati effettuati i campionamenti nelle rimanenti aree di raccolta dei molluschi (codici identificativi 01, 03, 05, 06, 07). Le analisi di laboratorio effettuate nel fine settimana non hanno rilevato, per tutte queste zone, contaminazione microbiologica da Escherichia coli e Enterococchi. Non è stata rilevata neppure contaminazione da Salmonella. Sempre il 18 ottobre Arpa ha effettuato anche dei prelievi di acqua nel fiume Tagliamento nel tratto antistante la darsena. I risultati delle analisi hanno evidenziato contaminazione di Escherichia coli ed Enterococchi con valori rispettivamente di 1259 MPN(Most Probable Number, numero più probabile. Metodo di conteggio per la carica batterica)100ml (limite di legge per la balneazione 500 MPN/100ml) e di 495 MPN/100 ml (limite per la balneazione 200 MPN/100 ml). Le cause all’origine della contaminazione delle acque alla foce del fiume Tagliamento dovranno comunque essere ulteriormente approfondite nei prossimi giorni. A tale proposito Arpa ha già programmato un’ulteriore serie di campionamenti di acqua di mare a partire da lunedì 22 ottobre. Sono inoltre in corso approfondimenti con l’Agenzia per l’ambiente del Veneto (Arpav) e con la Capitaneria di Porto. Arpa rileva, inoltre, che le particolari condizioni meteoclimatiche registrate nel mese di ottobre, caratterizzate da temperature delle acque più elevate rispetto la media del periodo, possono aver favorito temporanei innalzamenti della concentrazione microbica in mare.