Ricerca: Fedriga, competenze Sissa per digitalizzare sanità Fvg
“Mettere a sistema il poderoso volume dei dati della sanità del Friuli Venezia Giulia avvalendosi delle competenze di altissimo profilo della Scuola internazionale superiore di studi avanzati (Sissa) è un’opportunità di collaborazione che, nell’ottica del coinvolgimento delle istituzioni della ricerca scientifica a beneficio della qualità della vita dei cittadini della regione, potrebbe imporsi quale obiettivo concreto”. Questo il concetto espresso a Trieste dal governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, a margine della visita alla Sissa compiuta assieme all’assessore regionale a Università e Ricerca, Alessia Rosolen. Come sottolineato dal governatore, il fattore che imprime grande dinamismo all’Istituto di Eccellenza (uno dei sei in Italia riconosciuti dal Ministero) è il collegamento con il mondo produttivo, soprattutto con aziende del territorio, le quali supportano percorsi di altissima formazione che garantiscono agli studenti, una volta conseguito il master, di trovare un’occupazione con una percentuale piena del 100 per cento. “La connessione con le imprese, in particolare quelle regionali, è fondamentale perché – ha rimarcato Fedriga – integra idealmente e concretamente la Sissa alla comunità che, in questo modo, consolida la consapevolezza della presenza attiva sul territorio di una realtà scientifica che pochi altri in Italia possono vantare”. Fedriga e Rosolen, accompagnati dal direttore della Sissa, Stefano Ruffo, dopo aver avuto un incontro con i vertici del corpo docente si sono confrontati con alcuni ricercatori nei laboratori dove vengono sviluppate ricerche nell’ambito delle neuroscienze che, è stato evidenziato, potranno avere futuri risvolti in campo medico. “Assieme al governatore – ha spiegato Rosolen – abbiamo toccato con mano la qualità e le possibili applicazioni dei molti progetti che la Regione finanzia e sostiene in collaborazione con le Università di Udine e Trieste”. In tal senso, è stata l’illustrazione del Master in high performance computing (Mhpc), realizzato con il contributo, tra gli altri, anche dell’Amministrazione regionale, ad aver indotto il governatore a gettare le basi per la possibilità di una collaborazione finalizzata alla gestione dei dati sulla sanità del Fvg. Nello specifico, l’Mhpc mira a formare degli esperti che abbiano le competenze necessarie ad affrontare le complessità informatiche, fornendo agli studenti un solido background negli algoritmi e nei modelli di calcolo scientifico. Da parte sua, il direttore Ruffo ha ribadito la mission della Scuola consistente nell’attrarre ricercatori da tutto il mondo all’interno di una realtà che offre un corpo docente giovane, estremamente dinamico ed estraneo alla logica distorsiva delle baronie. La filosofia di base è quella della ricerca di gruppo coniugata alla ricerca di fondi. In questo sono impegnati circa un’ottantina di docenti per quasi 100 post dottorandi e 280 dottorandi. La Scuola, fondata nel 1978, è riuscita a diventare un punto di riferimento per le università italiane in quanto è stata la prima a offrire corsi post laurea per il conseguimento del titolo PhD, ovvero il dottorato di ricerca nei settori delle scienze matematiche, fisiche e nelle neuroscienze.