Lega: Bordin-Bernardis-Barberio, mozione trasmissioni Rai in friulano
Un impegno, da parte della Giunta regionale, ad attivarsi nei confronti del Governo per avviare trasmissioni televisive in lingua friulana alla Rai. E’ quanto chiede la mozione presentata dai consiglieri regionali della Lega Mauro Bordin, Diego Bernardis e Leonardo Barberio con in sostegno del Gruppo. “Non è accettabile – commenta il capogruppo, Bordin – che la Rai, che dovrebbe diffondere trasmissioni radiofoniche e televisive a tutela delle minoranze linguistiche del Friuli Venezia Giulia, si dimentichi di avviare trasmissioni televisive in lingua friulana. E’ una situazione che si protrae da troppi anni e non rende giustizia ai friulani che pagano regolarmente il canone. I numeri chiariscono bene la situazione: 4.517 ore di trasmissioni radiofoniche in sloveno, 90 ore in friulano, 1.667 ore in italiano; 208 ore di trasmissioni televisive in sloveno, nemmeno un’ora in friulano”. “Per l’avvio delle trasmissioni televisive in lingua friulana sulla Rai – spiega Bernardis -, è essenziale procedere al rinnovo dell’attuale convenzione inerente alla Regione, sottoscritta fra la presidenza del Consiglio dei ministri e la Rai e in scadenza nel mese di aprile 2019. E’ imprescindibile che per il suddetto rinnovo siano, comunque, già previste le poste finanziarie sia per coprire le spese delle trasmissioni radiofoniche sia per avviare le trasmissioni televisive in friulano. Tutelare e salvaguardare le lingue minoritarie sono tra le nostre priorità e una trasmissione televisiva Rai in friulano è solo un punto di partenza di un progetto ad ampio raggio”. “Una volta assegnate le poste di bilancio – aggiunge Barberio -, si dovranno stabilire i contenuti delle trasmissioni anche tenendo conto delle professionalità presenti in Rai. Le idee non mancano di certo, da un TG in friulano a un magazine di attualità, da documentari al teatro. Il nostro impegno sarà rivolto anche a richiedere l’implementazione delle professionalità Rai, per avviare trasmissioni di qualità in televisione e aumentare i contenuti nelle trasmissioni radiofoniche”.