Salute: Riccardi, protonterapia al Cro se copertura finanziaria
“Le scelte importanti devono avere una sostenibilità economica. Se l’operazione è tecnicamente e finanziariamente giustificata, la Regione farà il suo compito nell’ambito degli spazi che il bilancio potrà mettere a disposizione”. Lo ha detto il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia con delega alla Salute, Ricardo Riccardi, partecipando a Pordenone a un incontro promosso dalla Libera Camera delle categorie economiche, delle professioni, delle rappresentanze sociali e dei cittadini del Friuli Occidentale dal titolo “Protonoterapia, nuova frontiera del Cro”. Alla presenza del presidente dell’associazione, Giovanni Pavan, nonché di quello di Unindustria Pordenone, Michelangelo Agrusti, il direttore generale del Cro, Mario Tubertini, il presidente della III commissione consigliare, Ivo Moras, e dei consiglieri regionali Alessandro Basso e Sergio Bolzonello, Riccardi ha ribadito la posizione dell’Amministrazione regionale sul tema dei finanziamenti “L’acquisto della strumentazione per la protonterapia – ha detto Riccardi – rappresenta una scelta strategica che deve dare una risposta oncologica all’intero territorio regionale. Una simile decisione, però, dipende dalla sostenibilità della spesa, quest’ultima strettamente legata anche al bilancio”. “Ad oggi – ha proseguito il vicegovernatore – c’è solo una delibera del mese di marzo in cui si dice alle strutture competenti di creare le condizioni per cercare le coperture alle spese che esse vogliono affrontare. Ma, nel documento contabile della Regione, al momento con ci sono risorse”. Riccardi ha poi ricordato che sul tema è stato anche approvato in Aula un ordine del giorno che vede favorevole la Giunta e la maggioranza consiliare. “La Regione – ha evidenziato il vicegovernatore – non è contraria all’operazione ma le scelte devono trovare la necessaria copertuira per essere portate avanti”. Riccardi ha quindi evidenziato come il tema della sanità rappresenti per questa area del Friuli Venezia Giulia un pilastro della propria identità territoriale. “Una scelta così importante come quella dell’acquisto di un simile macchinario – ha evidenziato – va però inserita all’interno di un contesto molto più ampio che è quello regionale; inoltre dovrà essere coerente, non condizionata e trovare la sostenibilità economica”. “È una scelta coraggiosa – ha concluso il vicegovernatore – dalla quale ora partiamo da zero. Se questa operazione sarà tecnicamente giustificata, la Regione ci crederà e farà la sua parte nell’ambito degli spazi di manovra del proprio bilancio. Ci teniamo che il Cro continui ad essere un fiore all’occhiello del Friuli Venezia Giulia”. Nel corso dell’incontro, Tubertini ha evidenziato come l’opzione di dotare l’apparecchiatura al Cro di Aviano diventa una decisione strategica ed orientata al futuro in quanto i suoi tempi di consegna sono di almeno 36 mesi. Il direttore generale della struttura ha quindi elencato alcuni dati riguardanti l’operatività del macchinario di ultima generazione che, nel suo genere, non è ancora presente in alcun istituto italiano mentre ce ne sono altri 70 in tutto il mondo. Annualmente i pazienti che possono essere trattati con la protonterapia sono circa 300.