Udine, venerdi 23 novembre l’accensione delle luci di Natale
Venerdì 23 novembre alle ore 18.00 in via Lionello, di fronte a Palazzo D’Aronco, si terrà la cerimonia “UDINE ACCENDE IL NATALE” che darà il via, con l’accensione dell’abete donato dal Comune di Sappada alla città di Udine, al periodo natalizio. Saranno presenti all’evento il sindaco di Udine Pietro Fontanini, il sindaco di Sappada-Plodn Manuel Piller Hoffer, l’assessore alle attività produttive, turismo e grandi eventi Maurizio Franz e il Presidente della Camera di Commercio di Pordenone e Udine Giovanni Da Pozzo. Ad allietare il taglio del nastro ci sarà la Banda Plodar Plech Musich di Sappada, a ricordare la storica appartenenza della località alla terra friulana, alla quale si è riunita un anno fa.
“Per questa amministrazione quello del Natale è un passaggio fondamentale non solo per il ritorno economico che garantisce alla città ma anche perché ci riporta a contatto con le nostre radici, i nostri valori, la nostra tradizione. Per questo per noi è un onore ricevere questo abete proprio da Sappada, la località carnica rimasta separata dalla terra friulana per oltre un secolo e mezzo e ritornata finalmente a casa solo l’anno scorso. Ma questo albero, uno dei tantissimi abbattuti le scorse settimane dal maltempo, è oggi il simbolo della volontà della comunità sappadina di rialzarsi al più presto, dando al Friuli e all’intero Paese una lezione di efficienza, serierà e senso della comunità. Durante le feste, sarà possibile, grazie all’asta di beneficenza organizzata della Giant Threes Foundation, acquistare come alberi di Natale proprio le cime degli abeti abbattuti dal vento, mentre quelli che erano stati coltivati saranno piantati andando a formare nuovamente i boschi abbattuti”.
In occasione dell’accensione dell’albero verrà illuminata l’intera città, con una sessantina di vie abbellite dalle decorazioni.
“Credo che avere quasi doppiato il numero di vie illuminate rispetto all’anno scorso sia il segnale della voglia da parte delle persone e degli esercenti di tornare a respirare quell’atmosfera natalizia che la crisi economica degli ultimi dieci aveva un po’ raffreddato. Oggi invece si torna a pensare in grande, grazie soprattutto alla capacità delle associazioni dei borghi e delle vie di organizzarsi e di pensare al bene comune prima che al proprio interesse particolare”.