Lingue e letterature minoritarie in biblioteca: un patrimonio comune per l’Europa del futuro
Il Centro di documentazione europea “Guido Comessatti” e l’Area Biblioteche dell’Università degli studi di Udine organizzano il seminario «Lingue e letterature minoritarie in biblioteca: un patrimonio comune per l’Europa del futuro», che si terrà lunedì 26 novembre 2018, con inizio alle ore 9.30, nel Salone d’onore di Palazzo Mantica, sede della Società filologica friulana, in via Manin 18, Udine.
Il seminario è realizzato con la collaborazione della Società filologica friulana e con il patrocinio dell’AIB – Associazione italiana biblioteche, Sezione Friuli Venezia Giulia.
L’iniziativa si propone di analizzare e approfondire gli aspetti legati all’accesso e fruizione del patrimonio culturale europeo delle lingue e letterature minoritarie nelle biblioteche per contribuire a definire buone pratiche in questo settore.
Il seminario – spiega Andrea Tilatti, Delegato del Rettore per Biblioteche e Banche dati, sarà l’occasione, in particolare, per suggerire aggiornamenti degli strumenti di indicizzazione delle lingue e letterature minoritarie e sviluppare il coordinamento delle biblioteche del territorio per promuovere progetti innovativi per la loro valorizzazione a ormai quasi venti anni dall’approvazione della legge che stabiliva la tutela della lingua friulana (L. 482 del 15 dicembre 1999) in applicazione dell’art. 6 della Costituzione italiana.
Claudio Cressati, Responsabile accademico del Centro di documentazione europea “Guido Comessatti”, nell’annunciare l’avvenuto rinnovo della convenzione di partenariato tra Università di Udine e Rappresentanza in Italia della Commissione europea per l’apertura del CDE, spiega che l’iniziativa ha ottenuto anche il sostegno della Rappresentanza nell’ambito del progetto di rete «Popoli, culture e tradizioni: un patrimonio comune per l’Europa del futuro», promosso dalla Rete dei CDE italiani per celebrare il 2018 come anno europeo del patrimonio culturale che unisce l’Europa attraverso la nostra storia e i nostri valori comuni e rappresenta la ricchezza e la diversità delle nostre tradizioni culturali.
Programma del Seminario
9.30
Indirizzi di saluto
Andrea Tilatti, Delegato del Rettore per Biblioteche e Banche dati
Claudio Cressati, Responsabile accademico del Centro di documentazione europea
Federico Vicario, Presidente della Società filologica friulana
William Cisilino, Direttore dell’ARLeF-Agjenzie regjonâl pe lenghe furlane
Elisa Callegari, Presidente dell’AIB-Associazione italiana biblioteche, sezione Friuli Venezia Giulia
9.45
Introduzione al Seminario
Pier Giorgio Sclippa, Università degli studi di Udine
10.00
Il friulano, una lingua: perché
Federico Vicario, Università degli studi di Udine
10.20
La catalogazione fra scelte nazionali e contesto locale. Il trattamento delle lingue e letterature minoritarie nel catalogo delle biblioteche dell’Università degli studi di Udine
Silvia Bonfietti, Silvia Di Santolo, Ilde Menis, Sandro Themel, Università degli studi di Udine
11.20
Le lingue minoritarie del Trentino nel Catalogo bibliografico trentino
Laura Zanette, Provincia autonoma di Trento, Servizio attività culturali, Ufficio per il Sistema Bibliotecario Trentino
11.40
Friulano e sloveno negli authority file del catalogo del Polo TSA dell’Università degli studi di Trieste
Elisa Zilli, Università degli studi di Trieste
12.00
Lingua e letteratura friulana: catalogazione e fruizione dall’OPAC della Biblioteca civica “Vincenzo Joppi” al Polo SBN FVG
Cristina Marsili, Biblioteca civica “Vincenzo Joppi” di Udine
12.20
Il progetto Biblioteche furlane virtuâl per una bibliografia friulana
Katia Bertoni, Società filologica friulana
12.40
Discussione
Per maggiori informazioni e per il programma si rinvia a
https://www.uniud.it/it/servizi/servizi-studiare/biblioteche/CDE_evento_2018
http://qui.uniud.it/agenda?id=lingue-e-letterature-minoritarie-in-biblioteca-un-patrimonio-comune-per-leuropa-del-futuro&month=11&year=2018&cat=&org=area-biblioteche&target=#event-lingue-e-letterature-minoritarie-in-biblioteca-un-patrimonio-comune-per-leuropa-del-futuro