La novità Wolf per il Natale è lo Stinco di Sauris cotto alla brace
Un prodotto particolare, dapprima grigliato su braci di faggio e poi cotto con un mix di erbe di montagna che donano un sapore inconfondibile
Sauris (Udine), 18 dicembre 2018 – Cresce ancora, con una gustosa novità che si sposa a pennello con l’imminente Natale, il catalogo della Wolf di Sauris. La storica azienda carnica, specializzata nella produzione di insaccati di qualità, lancia infatti lo Stinco di Sauris, cotto alla brace e proposto in una pratica confezione capace di fornire anche un aiuto a chi ha poco tempo per mettersi ai fornelli. Negli scorsi mesi, Wolf ha messo a punto e affinato il prodotto, poi commercializzato “sperimentalmente”, in una prima fase, nel suo punto vendita saurano.
Questo stinco di maiale – del peso di circa 700 grammi – ha la caratteristica, che lo diversifica rispetto agli altri prodotti simili, di essere dapprima grigliato su braci di faggio; in seguito, viene cotto con un mix di erbe di montagna, ricavandone un sapore inconfondibile e in grado di conquistare tutti i palati. La sua preparazione è semplice e rapida: deve essere immerso, con tutta la sua busta, in acqua calda per una decina di minuti, poi è sufficiente liberarlo dall’involucro, impiattarlo e il gioco è fatto. Questa delizia si abbina perfettamente con i crauti, ma anche con la polenta e il purè: gustoso e appagante, può costituire una leccornia speciale da portare in tavola durante il pranzo natalizio o, perché no, al tradizionale cenone di Capodanno.
Dopo questo primo lancio “interno”, l’azienda è pronta a portare il prodotto anche nei suoi altri presìdi commerciali: «Il successo ottenuto nel nostro punto vendita di Sauris ci fa ben sperare in ottimi risultati sotto il profilo delle vendite – evidenziano dalla direzione commerciale di Wolf -. Questo stinco di maiale ripropone un piatto della nostra tradizione, con un bouquet di gusti derivanti dalle erbe d’alta quota tutto da scoprire. Aprendo la confezione, il profumo già conquista: è come portare in tavola un angolino delle nostre montagne».