Il Vicepresidente Mazzolini presenta fiaccolata del Lussari del 1/1/2019
La prima porta la data 1 gennaio 1974 e da allora non solo non si è mai fermata, ma via via si è arricchita di nuovi partecipanti, sino ad arrivare all’attuale quota 250, tutti in rigoroso costume tradizionale. E’ la fiaccolata del Lussari, che ogni primo dell’anno si snoda lungo la pista Di Prampero, la più lunga (più di 4 chilometri) che venga coperta da fiaccolatori in Europa. La fiaccolata – è il pensiero espresso dal vicepresidente del Consiglio regionale Stefano Mazzolini alla conferenza stampa di presentazione a Trieste nel Palazzo di Piazza Oberdan – rappresenta l’incrocio di tre culture: la slovena, la carinziana e la friulana, divise dalla lingua ma legate a loro volta dal simbolo della cristianità ben rappresentato dal Santuario che sorge sul Lussari, voluto nel 1360 dall’allora Patriarca d’Aquileia, Ludovico della Torre. Questo appuntamento, atteso ogni anno e che si ripresenta puntuale con ogni clima, può essere viatico per far conoscere oltre confine tutto il territorio regionale. Per parteciparvi, si comincia a prepararsi da piccoli come sostenitori, poi da maggiorenni e provetti sciatori si può diventare uno dei suoi fiaccolatori, il cui numero comunque è chiuso per motivi di sicurezza. Dall’assessore regionale al Turismo, Sergio Emidio Bini, un saluto a distanza ma sentito. Tingere il cielo stellato e la pista Di Prampero con centinaia di fiaccole – ha fatto sapere Bini – apre ormai da tradizione l’anno che viene, contribuendo a rendere ancora più magico il luogo per coloro che lo abitano e per coloro che lo hanno scelto per le vacanze. Si tratta di uno spettacolo unico ed emozionante. Giallo, allora, come le stelle e come il colore di Camporosso, come la pista che si “incendia” con il fuoco delle torce della fiaccolata – ha spiegato il segretario dell’Unione sportiva Camporosso, Maurizio Lattisi -. E giallo, se vogliamo, come il colore del Vaticano, perché effettivamente Camporosso ha un forte legame con la Chiesa, che gli viene da storia e leggenda, come quella del ritrovamento appunto sul monte Lussari, e per due volte, di una madonnina da parte di un pastore e da lì alla costruzione del Santuario in quel luogo da parte dei Camporossiani. Perché la nostra è – da secoli – storia di incroci, dall’Impero romano a quello asburgico, sino alle genti dell’Unione europea. Ricco il palinsesto degli eventi a Camporosso, che cominciano già domenica 30 dicembre alle 17.00 con l’Après-ski, presso la tensostruttura riscaldata del campo sportivo e la presentazione della Scuola di sci Tarvisio. Lunedì 31 dicembre altri appuntamenti, tra cui alle 17.00 il concerto dell’Accademia lirica di Santa Croce di Trieste presso la chiesa di Sant’Egidio e poi altra musica dal vivo, piatti tradizionali e Festa del buon augurio. Martedì 1 gennaio 2019 alle 14.00 mostra mercato lungo la via Valcanale, alle 14.30 concerto lirico sempre dell’Accademia di Santa Croce presso il Santuario, alle 16.30 fiaccolata dei bambini lungo le vie di Caporosso, mentre alle 18.00 gli attesissimi 250 fiaccolatori in abiti storici compariranno sul muro finale della pista Di Prampero dove si accenderà il grande numero luminoso che saluta ufficialmente il nuovo anno. Per l’occasione, la telecabina del Monte Lussari rimarrà aperta fino alle 20.00 così da permettere a tutti di poter ammirare anche dall’alto l’avvenimento. Dal consigliere Danilo Slokar, presente alla conferenza stampa, l’idea di pensare, il prossimo anno, a coniugare un evento come la Barcolana di Trieste con Tarvisio, uno dei luoghi più accessibili della regione – ha detto Slokar – sia in estate sia in inverno, dove l’offerta turistica è amplia, dal trekking alla bici, allo sci. Perché lì c’è veramente il turismo di confine, un turismo che deve cominciare ad essere collegato, partendo dal mare e passando per il Carso, il Collio, le Valli del Natisone e su fino a Tarvisio, perché noi siamo davvero l’Europa. Partecipando anche lui alla conferenza stampa, il consigliere regionale Giuseppe Ghersinich ha infine rivolto un grazie ai volontari, “perché senza di loro – ha fatto presente – il Paese non andrebbe da nessuna parte. E anche noi, oggi, se possiamo parlare di questa fiaccolata è solo grazie al loro impegno preziosissimo”.