A tu per tu con il Sindaco di Udine Pietro Fontanini
Il Sindaco Fontanini: “nel 2019 i primi segnali di crescita”
Il desiderio per il 2019 del Sindaco Pietro Fontanini è semplice: fare di Udine la vera capitale del Friuli. Il progetto è ambizioso ma realizzabile, la città ha delle potenzialità che devono essere al più presto sfruttate. Ne è convinto il primo cittadino che, dopo i primi mesi di amministrazione dedicati ad affrontare le emergenze, ora può dare finalmente il via al proprio piano di sviluppo. Udine di nuovo grande, non solo più uno slogan elettorale ma una realtà.
“In questi primi mesi di lavoro ci siamo resi conto della gravità della situazione. Udine versava in pessime condizioni ed erano troppo le cose che non funzionavano. Abbiamo trovato diverse lacune, soprattutto dal punto di vista organizzativo. Il disastro dell’Uti ha gettato la città nella confusione. Ora, passo dopo passo, stiamo cercando di risistemare ogni cosa. Sarà un lavoro lungo ed impegnativo ma siamo qui per questo. Il bilancio che faccio ad oggi è positivo, senza alcun timore posso dire che stiamo mantenendo le promesse che abbiamo fatto in campagna elettorale ai cittadini”.
Cosa deve fare questa città per rinascere?
“Udine, storicamente, ha sempre avuto un ruolo importante, quello di rappresentare tutto il Friuli. Per questo io parlo spesso di capitale. Dobbiamo far sì che questo ruolo venga ripristinato. La città deve tornare ad essere un punto di riferimento in ogni ambito. Dopo anni di profonda crisi sono sicuro che con il 2019 si potranno rivedere finalmente dei primi importanti segnali di crescita. Chi visiterà la città dovrà restare colpito dalla pulizia, dall’ordine, dalla bellezza e non, come in passato, soltanto dal degrado”.
Un progetto ambizioso, da dove si parte?
“Innanzitutto dalla riorganizzazione della apparato comunale. Nel 2019 il Comune assumerà 55 nuove persone e 12 nuovi agenti della Polizia Locale. Questo anche per dare un segnale importante sul fronte dell’occupazione. Gli investimenti poi riguarderanno tutti gli ambiti, dalla manutenzione di strade e scuole, alla realizzazione di opere che riteniamo necessarie per lo sviluppo, alla creazione di eventi che possano portare in città nuove persone. Progetti ed investimenti che non riguarderanno soltanto il centro storico ma anche soprattutto le periferie. Udine deve essere viva e dinamica, deve essere un cuore pulsante per tutto il Friuli”.
Si sta per concludere la sperimentazione dell’apertura al traffico di Via Mercatovecchio. Qual è il bilancio finale?
“Purtroppo va ammesso che non ha portato ai risultati sperati. L’apertura al traffico non ha generato un aumento significativo delle presenze negli esercizi commerciali. Ora, attraverso il confronto con i residenti e con i commercianti, dobbiamo trovare una soluzione. Questa è una delle vie nevralgiche della città che va in tutti i modi rivalorizzata. Sbloccheremo il cantiere, risistemeremo la pavimentazione e daremo nuova vita alla via. L’idea potrebbe essere quella di creare una nuova area dedicata interamente alla ristorazione che possa attirare persone. Non ci concentreremo però soltanto su via Mercatovecchio, l’intero centro storico vedrà degli investimenti importanti, a partire da via Aquileia, il cui porfido verrà rifatto”.
Altro punto fondamentale del vostro programma sul quale vi state concentrando è la sicurezza.
“Quello della sicurezza è un problema assai sentito dai cittadini. Ci sono delle zone della città nelle quali il livello di sicurezza non è sufficiente. Stiamo lavorando per riportare delle condizioni di normalità e far sì che tutti per strada si sentano sicuri. L’inserimento dei vigilantes, che controllano costantemente la situazione segnalando eventuali problemi, è un primo passo importante che sta già dando i suoi frutti e che verrà confermato anche per tutto il 2019. Aumenteremo poi il numero degli agenti della Polizia Locale la cui presenza sul territorio comunale sarà fondamentale. Grazie ai fondi statali previsti dalla legge Minniti saranno poi installate ventun nuove telecamere che sorveglieranno la città. I nuovi occhi elettronici, alcuni di questi con riconoscimento delle targhe, saranno installati in 13 zone ritenute critiche per combattere in particolar modo accattonaggio, prostituzione, spaccio bivacchi in strada. Un altro obiettivo poi che dobbiamo raggiungere è quello di diminuire il numero dei richiedenti asilo presenti in città che oggi va ben oltre quelle che sono le nostre capacità di accoglienza. Chiederemo al Prefetto di trasferire i richiedenti altrove, la città non deve essere lasciata sola ad affrontare questo problema”.
Il 2019 vedrà anche un’altra importante sperimentazione, quella della raccolta differenziata.
“A Udine la differenziata si attesta intorno al 67% ma ci sono comuni che fanno molto meglio raggiungendo anche l’80% e per questo motivo ho chiesto alla Net di estendere la raccolta spinta in tutta la città. E’ un sistema che ha dimostrato di funzionare in diversi paesi del Friuli e che sono sicuro funzionerà anche a Udine. Selezionare a monte i rifiuti ci consentirebbe di chiudere i mega cassonetti eliminando anche il problema dei turisti dei rifiuti. Inoltre, secondo le stime che abbiamo fatto, ci sarà un risparmio economico considerevole La sperimentazione vedrà il suo avvio a Cussignacco e a Sant’Osvaldo, per poi essere estesa a tutta la città”.
Un nuovo slancio anche per cultura e turismo.
“E’ indispensabile investire anche in questi ambiti se vogliamo che Udine torni ad essere attrattiva. Per questo motivo investiremo un milione di euro su Casa Cavazzini per l’adeguamento della sicurezza del palazzo finalizzato ad ospitare grandi eventi espositivi, un altro milione di euro per la riqualificazione del cinema e per la realizzazione dell’impianto di risalita al castello. Inoltre stiamo lavorando per organizzare grandi eventi e manifestazione in grado di portare in città moltissime persone e di fare da volano per l’economia cittadina”.
dall’edizione cartacea de IL PAîS gente della nostra terra gennaio 2019