Sanità: Riccardi, da Isontino atteggiamento responsabile su riforma
“Ringrazio tutti i sindaci dell’Isontino perché qui c’è stato un atteggiamento responsabile nei confronti della riforma che ha consentito di raggiungere l’attuale assetto tra ospedali spoke di Gorizia e Monfalcone e hub di Trieste”. Con queste parole il vicepresidente del Friuli Venezia Giulia con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, ha aperto l’incontro svoltosi nel municipio di Gorizia con le amministrazioni comunali del territorio isontino, convocato su iniziativa del sindaco Rodolfo Ziberna e al quale ha preso parte anche il commissario straordinario Asuits e dell’Aas2 Antonio Poggiana. “La ridefinizione delle aziende ha tenuto conto dei perimetri territoriali e dei flussi dei pazienti al loro interno, per ridare coerenza ad un sistema che nella precedente azienda unica Bassa friulana – isontina pativa l’incompatibilità tra territori molto diversi tra loro” ha evidenziato Riccardi. L’obiettivo della riforma è la redistribuzione delle risorse, ha ribadito il vicepresidente ricordando che “il nostro servizio sanitario regionale ha diversi problemi, il primo dei quali è creare le condizioni affinchè possa essere garantito nel tempo; ho ereditato un sistema in cui la spesa corrente negli ultimi 4 anni è aumentata del 10%, ovvero di quasi 200 milioni di euro, e privo di un centro di coordinamento delle scelte”. “Con il nuovo assetto organizzativo gli ospedali di Monfalcone e Gorizia saranno determinanti per garantire un miglior funzionamento e una migliore organizzazione dell’ospedale hub di Trieste, in cui ciascuno potrà veder rafforzate le proprie eccellenze”, ha rassicurato ancora il vicepresidente. Riccardi ha quindi lanciato una sfida agli enti locali partendo dalla considerazione che “in questa regione in materia sanitaria sono 25 anni che non si decide più, ma nel frattempo la popolazione presenta maggiore fragilità, un tasso di disabilità elevata ed una incidenza del 26% di anziani ultra sessantacinquenni”; da qui “la necessità di ritrovare il baricentro corretto dell’integrazione socio-sanitaria – ha aggiunto Riccardi – rispetto al quale il primo passo è stato ridare ai Comuni centralità nella gestione dei servizi sociali”. “Ora la sfida è ricomporre i contenuti della LR 41/1996 (legge quadro per assistenza, integrazione sociale e diritti delle persone handicappate, ndr) con l’intero sistema sanitario. Solo così si potrà realizzare appieno un modello all’avanguardia di integrazione socio-sanitaria” ha concluso. Riccardi ha poi annotato l’anomalia del costo del personale in Friuli Venezia Giulia, dove la voce rappresenta il 36% dell’intera spesa sanitaria, a fronte di una media nazionale del 28% e del 32% nelle regioni speciali. “La ridistribuzione della spesa dovrà tener conto anche di questo parametro ed incidere sulla qualità del management sanitario e sull’ammodernamento tecnologico, che possono garantire prestazioni più efficienti” ha detto il vicepresidente. Dal canto suo il sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna, ha chiesto la valorizzazione delle specificità degli ospedali di Gorizia e Monfalcone all’interno della nuova azienda isontino – triestina. In particolare Ziberna ha espresso l’esigenza di mantenere un’organizzazione dipartimentale autonoma, di aggiungere alle strutture complesse esistenti quelle di Oncologia, Odontoiatria, e una seconda Soc di Ortopedia (a Monfalcone), oltre alla radiologia interventistica; inoltre è stata chiesta l’assegnazione di un budget adeguato alle funzioni assegnate ed una sede operativa dell’azienda sia a Gorizia che a Monfalcone.