“Vivi in timp di Vuere”, la vita quotidiana di una città dentro la guerra
Antonio Pravisani fu l’ultimo udinese vittima civile della Grande Guerra. Morì il 3 novembre 1918 ucciso da una scarica di fucileria degli austriaci in fuga.
Ripercorreremo attraverso i suoi occhi i cinque anni che gli udinesi vissero nella loro città trasformata sin dal 1914 sia dalle conseguenze economiche e politiche dell’assassino di Francesco Ferdinando, che dalla presenza del Regio Esercito, insediatosi con tutti gli uffici dello Stato Maggiore.
Continuo fu il passaggio di truppe per il fronte, emersero le prime necessità ed emergenze sanitarie, mentre la richiesta per l’esercito di beni di varia natura, magazzini e depositi crearono gravi difficoltà di rifornimento per la popolazione. In seguito l’arrivo di grossisti, faccendieri e profittatori ampliarono il numero degli abitanti creando una doppia economia: ricca e godereccia una stentata e misera la seconda. La guerra mostrò il suo lato violento con i primi bombardamenti e con i numerosi feriti tra i bambini e i ragazzi che usavano inavvertitamente armi e proiettili abbandonati. I prezzi dei beni di prima necessità salirono negli anni, mancavano gli alimenti essenziali con conseguenze traumatiche che soprattutto le donne dovettero affrontare. Infine ci fu l’anno di occupazione, tragico nelle sue conseguenze per gli udinesi che non vollero o non riuscirono a fuggire.
Nella conferenza si svilupperanno i temi che la mostra “Una città in guerra” ha tracciato per la prima volta, leggendo la storia di Udine in guerra, come fu vissuta dai suoi abitanti, i civili, costretti a confrontarsi con una realtà nuova e drammatica.
La mostra rappresenta il primo tentativo di creare tra gli udinesi di oggi una memoria condivisa del periodo che spesso è stato letto solo a livello di grandi eventi, come l’arrivo di personaggi famosi o alcuni episodi di guerra. Questo percorso nasce dal lavoro di ricerca di Lucio Fabi, Giovanna Marselek, Giancarlo Martina, Tiziana Ribezzi e Gaetano Vinciguerra.
Ingresso gratuito