Esercitazioni per la ricerca dei dispersi in montagna con i dispositivi RECCO: un detettore in dotazione anche a Tolmezzo?
Un ulteriore strumento per la ricerca di dispersi in montagna si affianca sempre di più alle pratiche e alle tecniche già consolidate e in uso da anni nel Soccorso Alpino e Speleologico durante gli interventi di soccorso in montagna e in ambiente impervio: il sistema RECCO.
Qualche giorno fa si sono svolte importanti esercitazioni presso i poli sciistici della Promotur allo scopo di effettuare le verifiche degli apparecchi già di proprietà dei poli sciistici e delle stazioni del Soccorso Alpino di Cave del Predil, Sappada, Sella Nevea, Forni Avoltri e Val Cellina tutte coordinate dall’istruttore nazionale della RECCO. Le esercitazioni hanno visto lavorare fianco a fianco i tecnici CNSAS, la Guardia di Finanza, la Polizia di Stato ed addetti al soccorso piste.
Il sistema Recco – industria svedese nata nel 1980 a seguito di un incidente da valanga con travolti sulle piste da sci – si basa sull’utilizzo del radar armonico. Il sistema consiste in un apparecchio elettronico denominato detettore che trasmette un segnale e in una piastrina riflettente che può essere inserita all’interno di capi d’abbigliamento, scarponi e zaini da montagna. Questo tipo di apparecchiatura è attualmente in dotazione alle squadre di ricerca del Soccorso Alpino, ciascuna delle quali ha un detettore (R9) che viene impiegato per la ricerca di travolti da valanga in tutte quelle situazioni dove le persone travolte sono prive di apparecchio ARTVA (la ricetrasmittente indossata dagli scialpinisti per l’autosoccorso e la ricerca di sepolti da valanga). Questo tipo di strumentazione che non sostituisce ARTVA, pala e sonda è sempre più spesso presente in scarponi, abbigliamento ed attrezzature per attività outdoor. Nel recente incidente a Juan in Svizzera un ragazzo di 22 anni (privo di ARTVA) è stato estratto vivo grazie all’individuazione con il RECCO ad una profondità di tre metri e venti. Anche il 20 febbraio 2019 a Crans Montana, noto comprensorio che ospita le gare di Coppa del Mondo di sci, dove sono state travolte dodici persone, è stato utilizzato il sistema di ricerca RECCO, condotto con due elicotteri della REGA, contribuendo alla ricerca e permettendo al Soccorso Alpino Svizzero di estrarre vive undici persone. Il detettore RECCO è stato realizzato anche in forma più grande e potente come una sorta di campana che può essere agganciata sotto l’elicottero e percepire segnali fino a duecento metri di distanza/ altitudine per la ricerca delle persone disperse in tutti gli ambienti impervi e alpini in genere.
Ecco che il Soccorso Alpino e Speleologico FVG ha espresso a RECCO il desiderio di ricevere una campana di ricerca in dotazione all’elibase di Tolmezzo. Il possesso di tale campana consentirebbe infatti di dimezzare i tempi di ricerca in caso di dispersi anche durante la stagione primaverile e estiva. La campana Recco ha rilevato a volte – anche se non è una certezza che ciò avvenga sempre – la presenza a livello del terreno anche di telefoni cellulari, cardio frequenzimetri, orologi e chiavi elettroniche. Nel 2005 sul Monte Crostis due sepolti da valanga vennero ritrovati dal Soccorso Alpino con il Recco in dotazione al Monte Zoncolan che aveva rilevato il segnale del cellulare dei travolti. Dopo i sistemi di battuta sul terreno, l’impiego del fiuto dei cani, l’ingresso della tecnologia unita alla cartografia e le tecniche di georeferenziazione con SMS locator il sistema Recco offrirebbe qualche chance in più per individuare e salvare vite umane in pericolo in aree impervie e alpine. Lo scorso autunno nell’intervento di ricerca di Luca Vandi era stata portata la campana dalla base del Soccorso Alpino e speleologico di Ortisei, anche se lo sfortunato escursionista venne trovato proprio all’arrivo dell’elicottero. Quanto alla possibilità di ottenere una campana anche a Tolmezzo, dove fa base l’elicottero della Protezione Civile che viene attivato durante interventi di ricerca dispersi, l’istruttore nazionale di Recco per il triveneto Sergio Albanello così commenta: “Mi farò portavoce di questo desiderata presso l’azienda. Sarebbe sicuramente un’acquisizione strategica per tutta l’area del Nord Est e andrebbe a coprire anche le confinanti aree alpine di Austria e Slovena, raggiungibili in elicottero in pochi minuti di volo”.