Mozione di sentimenti a sostegno al comitato “Pari rappresentanza 50/50”
Considerato che si è recentemente costituito a Udine il “Comitato Pari Rappresentanza 50/50” con lo scopo di promuovere e favorire una rappresentanza paritaria di donne e uomini in tutte le istituzioni elettive e di nomina politica;
Dato atto che il Comitato è transgenerazionale e politicamente trasversale, a dimostrazione che il tema della pari rappresentanza di genere non ha età né appartenenza partitica;
Appreso che il Direttivo del Comitato ha già incontrato diversi amministratori locali ed esponenti di partito appartenenti a diversi schieramenti politici, nonché il Vice-Presidente del Consiglio Regionale Francesco Russo e l’Assessore Regionale Pierpaolo Roberti, il quale ha convenuto sulla necessità di “ragionare e comprendere i motivi che non favoriscono la partecipazione attiva delle donne alla vita politica, perché la nostra Regione non deve privarsi delle loro capacità e competenze ad ogni livello” (v. comunicato stampa del 26 settembre 2018 pubblicato sul sito ufficiale della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia).
Ritenuto che il tema della pari rappresentanza proposto dal Comitato è di indiscussa attualità, considerato che in Italia il divario tra uomini e donne nei ruoli apicali è ancora elevato e che le recenti tornate elettorali hanno confermato tale trend negativo, in quanto, pur essendo rappresentata nelle liste la percentuale di legge di presenza di genere, il divario fra gli eletti è di 1 a 5 ovvero il 20% femminile e l’80% maschile, il che rappresenta un risultato peggiore delle precedenti elezioni, ove il gap era di 1 a 3 ovvero 30% femminile e 70% maschile;
Considerato che la convergenza politica su tematiche trasversalmente condivise, come correttamente sottolineato dall’Assessore Roberti, diventa particolarmente forte e sentita se parte dagli amministratori locali del territorio in cui il Comitato è nato;
Ricordando che già nel 2016 l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa ha invitato gli Stati membri a compiere ogni sforzo possibile per incrementare la rappresentanza politica delle donne attraverso concrete azioni positive, fra le quali l’introduzione nella legislazione elettorale del sistema delle quote ed altre misure positive, come l’adozione di norme elettorali che regolino la composizione delle liste in relazione alla posizione dei candidati o all’alternanza di genere;
Evidenziato che l’art. 51 Cost sancisce che “tutti i cittadini dell’uno o dell’altro sesso possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive in condizioni di uguaglianza”, aggiungendo che “a tale fine la Repubblica promuove con appositi provvedimenti le pari opportunità tra uomini e donne” e che, in particolare. l’art. 117 VII co. Cost. prevede espressamente: “Le leggi regionali rimuovono ogni ostacolo che impedisce la piena parità degli uomini e delle donne nella vita sociale, culturale ed economica e promuovono la parità di accesso tra donne e uomini alle cariche elettive”;
Preso atto che anche la Corte Costituzionale, dopo la riforma costituzionale del 2001, ha più volte promosso a pieni voti le leggi elettorali delle Regioni che di volta in volta hanno introdotto percentuali e quote riservate alle donne, ribadendo con forza il preciso dovere del legislatore di rimuovere tutti gli ostacoli che di fatto impediscono una piena partecipazione di tutti i cittadini all’organizzazione politica del Paese e, nello specifico, riconoscendo il problema della sotto-rappresentazione delle donne nelle assemblee elettive;
Il Consiglio Comunale di Udine:
esprime sostegno per l’impegno del “Comitato Pari Rappresentanza 50/50”;
sostiene il principio propugnato dal Comitato relativo alla rappresentanza paritaria tra donne e uomini;
manifesta condivisione per l’esigenza di modificare la legislazione regionale (a partire dalla Legge Elettorale) nella direzione proposta dal Comitato o comunque di favorire l’adozione di misure positive finalizzate a promuovere l’equilibrio fra donne e uomini nelle cariche elettive;
invia la presente mozione al Presidente della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia, ai Consiglieri e agli Assessori regionali oltre che a tutti i Comuni della Regione, chiedendo loro di esprimere analoga posizione.