Il latino di tutti i giorni
Dura lex sed lex: non potevo non cominciare con questa massima dopo le aspre polemiche seguite al Decreto sicurezza. Dunque anche se la legge è dura (o sbagliata) deve sempre essere rispettata, ne va del funzionamento dello Stato.Poi si può discutere sulla costituzionalità, ma in ogni caso al momento il Parlamento è (dovrebbe ) essere ancora sovrano.
Dopo l’epifania è iniziato il Carnevale, termine che si fa tradizionalmente derivare da carnem levare = eliminare la carne, facendo riferimento al martedì grasso che è l’ultimo giorno della gran festa prima del periodo di astinenza e digiuno della Quaresima, che comincia il mercoledì delle Ceneri.
Legata alla tradizione del Carnevale è la famosa locuzione: semel in anno licet insanire = una volta all’anno è lecito impazzire, che in generale vuole indicare che sporadicamente si può fare uno strappo alla regola o comunque una volta ogni tanto (a Carnevale) è consentito darsi a una gioia sfrenata.
Semel (una volta) è il primo degli avverbi numerali latini , il secondo è bis = due volte che è praticamente diventata parola italiana, ma è in verità latina: si usa come esclamazione quando applaudendo si richiede la ripetizione di un pezzo durante uno spettacolo, o come sostantivo, chiedere il bis, concedere il bis o come aggettivo, treno bis.
In qualche caso si usa anche ter = tre volte sempre come aggettivo, treno ter. Appartiene al linguaggio giuridico- amministrativo la locuzione avverbiale una tantum = una volta soltanto: è solo parzialmente latina in quanto una sottintende volta. Si usa per indicare un pagamento che si fa una sola volta.
La battaglia politica fra maggioranza e opposizioni continua come sempre.
Come gli ottanta euro di Renzi, così il Diritto di cittadinanza appena approvato dal governo giallo-verde sono considerate elargizioni in vista di elezioni, insomma dei “do ut des”, per usare uno dei nostri latinismi: letteralmente significa io do affinchè tu dia, dove l’ut = affinchè introduce una proposizione finale col verbo dare al congiuntivo presente. Che sia effettivamente così?
Scritto da Gianni Bellinetti
da IL PAîS gente della nostra terra edizione cartacea febbraio 2019