Salute: protonterapia Cro a supporto anche sanità nazionale
“La protonterapia ad Aviano ora è un dato acquisito grazie ad una battaglia non scontata che abbiamo compiuto e che avrà riflessi positivi non solo per questo territorio ma per la ricerca e la cura anche fuori dai confini regionali. Ora l’obiettivo deve essere quello di raccontare alla gente ciò che va bene e che viene compiuto all’interno di questo centro, affinchè le cose possano funzionare sempre meglio”. Lo ha detto il vicegovernatore della Regione Riccardo Riccardi partecipando quest’oggi al campus del Centro di rifermento oncologico di Aviano al convegno dedicato agli aspetti innovativi nella gestione multidisciplinare del carcinoma squamoso dell’orofaringe. Il congresso è stata un’occasione di confronto tra specialisti che si occupano di questa patologia per promuovere il dibattito sulle ultime evidenze scientifiche e proporre possibili nuovi progetti di ricerca. Nel suo intervento, il vicegoverantore ha posto in evidenza la scelta compiuta dalla Regione, che ha deciso di dotare il Centro di riferimento oncologico di Aviano del macchinario dedicato alla protonterapia. “Compito della classe medica – ha detto Riccardi – deve essere quello di studiare, ricercare e confrontarsi per far crescere la scienza al fine di curare meglio le persone. La politica, dal canto suo, deve mettere i ricercatori nelle condizioni di svolgere al meglio il proprio lavoro con macchinari e risorse adeguate. Per questo motivo abbiamo ascoltato le richieste provenienti dal mondo scientifico suffragate dall’autorevolezza dei dati sottoposti alla nostra attenzione. Sulla base di ciò, abbiamo compiuto una battaglia non scontata affinchè il Cro si potesse dotare della protonterapia, che ora è una realtà per questa struttura”. Il vicegovernatore ha poi spiegato che la nuova dotazione tecnologica permetterà alla struttura avianese di compiere un altro salto di qualità nell’ambito della ricerca e cura a livello internazionale. “Continueremo a batterci – ha detto Riccardi – per far capire allo Stato che questo investimento non è tarato a livello regionale ma che anzi gli studi, le ricerche e la cura compiuti al Cro avranno ripercussioni positive sull’intero sistema sanitario nazionale e oltre confine. La nostra scelta è stata compiuta tenendo conto delle professionalità presenti nell’istituto, della specialità della nostra regione e dei conti in ordine che la sanità del Friuli Venezia Giulia ha sempre espresso nel corso degli anni”. Infine Riccardi ha rivolto un appello ai medici presenti in sala. “Dobbiamo avere la forza – ha detto il vicegovernatore – di raccontare le cose positive che il Cro ha compiuto e sta continuando a mettere in atto. Se le testimonianze vengono dai medici o dai pazienti curati in questa struttura, allora diventerà ancora più semplice raggiungere l’obiettivo che ci siamo prefissati. Ossia far sapere quanto di buono le strutture regionali sono in grado di compiere per migliorare la vita di tutti noi”.