Lega: Polesello, stop accoglienza a chi spaccia droga
Il consigliere regionale Simone Polesello (Lega) commenta positivamente l’operazione della Questura di Pordenone e Sco che stamane ha sgominato un pericoloso gruppo composto da giovani richiedenti asilo dediti allo spaccio di sostanze stupefacenti nel centro di Pordenone e nei parchi cittadini. “Non è possibile tollerare situazioni come queste ed osservare il nostro territorio vituperato da bande di sedicenti profughi che spacciano droga ai nostri giovani. Ormai la misura è colma ed è mia intenzione porre in essere tutte le misure necessarie, anche attraverso il Consiglio regionale, affinché si acceleri sulle procedure che mettano dei limiti e dei paletti ben precisi all’immigrazione senza freni a cui il centrosinistra di Serracchiani e Renzi ci avevano condannati. “Con criminali spacciatori come questi, disoccupati perenni che si mantengono unicamente con i proventi derivanti dallo spaccio, parliamo di decine di migliaia di euro, sarebbe d’obbligo utilizzare il pugno di ferro. Inoltre, il carcere al loro Paese, visto che parliamo anche di due criminali pakistani e un bengalese, oltreché di un nigeriano, sarebbe il minimo per evitare di doverli anche mantenere a nostre spese. “Pordenone – continua Polesello – come tutto il resto della nostra regione, non è una zona franca in cui commerciare impunemente sostanze stupefacenti ai nostri giovanissimi. Per l’ennesima volta questi sedicenti “richiedenti asilo”, che almeno in teoria dovrebbero scappare dalla guerra, portano caos e insicurezza sui nostri territori dimostrando totale disprezzo delle nostre leggi e delle nostre regole e minacciano il quieto vivere delle nostre comunità locali che, oramai, sono esasperate da situazioni analoghe che si ripetono troppo frequentemente”. “Un grande plauso è doveroso rivolgerlo alle nostre forze dell’ordine che, quotidianamente, con grande sforzo, abnegazione e solerzia, presidiano i nostri territori per garantire la sicurezza di tutti i cittadini. L’importante operazione odierna degli investigatori dello Sco e della Questura di Pordenone ha permesso di assestare un colpo pesante alla deplorevole rete degli spacciatori di droga, perorando la causa di una battaglia fondamentale per riaffermare con ancor più decisione quei principi di legalità e di rispetto delle leggi che sono proprie della cultura delle nostre terre e che non sono in alcun modo in discussione”.