SOS Oculisti cercasi per le emergenze
Ospedale di Udine, come mai manca l’oculista reperibile per le emergenze?
La storia di una paziente che ha dovuto attendere le ore 8.30 per essere visitata da un medico oculista, visto che, così le è stato detto, a quell’ora prendono servizio gli oculisti.
In 5 ore si può anche perdere l’occhio e la vista!
Un ospedale di riferimento, eccellente, innovativo. Stiamo parlando dell’Ospedale di Udine, così innovativo quanto deficitario che, però, non fornisce la copertura del servizio essenziale oculistico durante le emergenze notturne e dell’alba, visto che si deve attendere l’ora 8:30 del mattino per poter essere valutati dallo specialista.
Questo il quadro che ha riscontrato una cittadina udinese che, verso le 3 di notte, si è rivolta al Pronto Soccorso del Santa Maria per un occhio che non vedeva quasi più, completamente innervato di sangue, lacrimante e dolorante come se si trattasse di un’ustione.
Seppure il personale del Pronto Soccorso sia stato estremamente gentile, la cittadina non è riuscita a farsi valutare da un’oculista durante la notte perché l’oculista non c’era e non risulta nemmeno reperibile, nonostante siano ben due i reparti di oculistica, universitario ed ospedaliero.
Viene prescritta una nuova visita neurologica che, fra l’altro, era stata recentemente eseguita per episodi di emicrania continui, con tanto di risonanza magnetica con priorità breve effettuata in Veneto (fissata dopo 10 giorni con il ticket, rispetto ai 6 mesi di attesa nel territorio regionale). La letteratura scientifica è incontrovertibile: di fronte ad un occhio vistosamente rosso, molto dolorante, che non riesce più a vedere, l’urgenza oculistica è matematica. Ad ogni modo è proprio alla fine della visita neurologica, verso le 5 del mattino, che la cittadina ottiene la conferma dal neurologo: “Gli oculisti non ci sono e non verranno. Prendono servizio dalle 8:30 del mattino. Fino a quell’ora nessuno la vedrà. Le suggerisco di fare una rimostranza alla Direzione generale dell’ospedale”.
La cittadina ritorna in Pronto Soccorso in attesa dell’arrivo dell’oculista che valuterà il caso poco dopo le 8:30. Le domande, che finiscono anche nella segnalazione in preparazione da parte dell’Associazione Diritti del Malato guidata dalla Presidente, l’avvocato Anna Agrizzi, sono chiare: corrisponde al vero che per le emergenze non ci sia nemmeno un oculista reperibile? Se un cittadino ha un distacco di retina, qualcosa di improvviso che coinvolge l’occhio, si trova un corpo estraneo all’interno da togliere (pezzi di vetro o altro anche a causa di incidenti) , rischia di perdere l’occhio e la vista per attendere le ore 8:30 della mattina? Chi ha deciso che l’oculista non è un servizio da garantire con copertura anche notturna per le emergenze? Non resta che pregare Santa Lucia che vi indicherà la strada per il vicino Veneto dove questo sistema non esiste e gli oculisti si trovano anche di notte senza accendere luci a led, notoriamente dannose alla salute.
Tutte domande che Ribaudo Ettore attraverso un post Facebook ha rivolto al vice presidente del Friuli Venezia Giulia nonchè assessore alla Sanità del FVG.