A tu per tu con Cinzia Del Torre
Irene Giurovich
Scuse sì o scuse no? Non è ancora dato sapere se e quando il sindaco di Udine invierà il suo ‘atto di dolore, mi pento e mi dolgo dei miei peccati’, visto che siamo in tema pasquale, a Cinzia Del Torre, consigliere comunale, oggetto dell’ormai noto attacco da parte del primo cittadino.
Se le aspetta?
“Non credo si scuserà. Certo è che quelle parole, oltre ad essere fuori contesto (la mia era stata una critica oggettiva sulla non riuscita della manifestazione per la festa della Patria del Friuli), restano un chiaro segno di bullismo istituzionale che colpisce me, tutte le donne, tutta la comunità, indipendentemente da colori politici e generi”.
Come sta procedendo la mobilitazione partita da un gruppo di donne a suo sostegno?
“Benissimo. Stiamo arrivando a quota 500. In poco tempo ne sono giunte tantissime. A fine mese depositerò le firme”.
Ma non basterà questa mossa per costringere il sindaco a uscire allo scoperto?
“Non lo so”.
Ha pensato di percorrere anche le vie legali?
“Certo. Sto valutando ogni azione insieme ai miei legali”.
Le dispiace non aver ricevuto segni di vicinanza da parte della maggioranza e soprattutto delle donne della maggioranza?
“Mi sarei attesa parole di dissociazione, ovvio, e di critica nei confronti dell’attacco del sindaco che ha sbagliato, sia da parte delle donne della maggioranza sia da parte degli uomini”.
E invece silenzio assordante…
“Esatto. A parte due politici della maggioranza che mi hanno scritto, ma a titolo personale”.
Dopo la mobilitazione ci saranno altre iniziative?
“Stiamo già organizzando una serie di iniziative pubbliche sulle questioni di genere e le pari opportunità, argomenti trascurati da questa amministrazione che, purtroppo, sta vanificando tutto il lavoro portato avanti negli anni precedenti”.
Su questo fronte, come definirebbe il sindaco con la sua maggioranza?
“Sessista e non rispettoso delle donne. Si tratta di una concezione retrograda non degna di un Friuli avanzato e terra dei diritti civili. Sicuramente tra gli obiettivi politici non rientrano la parità fra uomini e donne né la valorizzazione delle competenze femminili. Del resto, lo si era notato già in fase di scelta degli assessori… se ci sono le donne, assessori esterne fra l’altro, è solo perché il sindaco deve rispettare un obbligo di legge, altrimenti vedremmo il predominio maschile come nei consigli di quartiere”.
Senta, non per ritornare sulle inqualificabili offese pronunciate contro di lei dal sindaco…, ma avrebbe qualcosa da chiedergli, oltre alle scuse naturalmente?
“Sì. Vorrei chiedergli, visto che non ha avuto il coraggio – lui o chi ha scritto per lui quel penoso testo – di esplicitare l’ultima parola presente nel comunicato istituzionale in friulano (che terminava appunto con un termine in friulano p……e), che cosa intendesse dire. Sarei proprio curiosa di saperlo. Che abbia il coraggio di esplicitarla! In fondo, ha avuto il coraggio di prendermi di mira partendo dall’aspetto fisico e da canoni estetici tutti suoi”.
Canone estetico. Bullismo istituzionale. C’è chi per queste offese potrebbe anche togliersi la vita, come succede nei casi bullismo appunto.
“Io non mi fermo. Voglio essere la voce di chi, vittima di bullismo, non riesce a tenere testa alla violenza. Io ho le spalle larghe e vado avanti. Lo faccio per tutti i bullizzati e tutte le bullizzate. E’ paradossale: di questo bullismo, che di solito alberga nelle scuole, si è resto protagonista proprio un sindaco che fa vanto di essere anche un insegnante, lui come pure la moglie. Che esempi si vogliono dare in questo modo? Che il bullismo va bene?”.
Il bullismo è reato. Un reato che viene perpetrato verbalmente dalle Istituzioni dovrebbe essere una spia di qualcosa che è saltato.
“Sì. Io continuo ad andare avanti non solo per me, ma per tutti. Potevo essere io o un’altra la vittima. Il prossimo agnello sacrificale potrebbe non avere la forza di reagire”.
Polemica sulla cultura, Vicino/Lontano, fondi tagliati eccetera. Che cosa ne pensa?
“Questa amministrazione non ha capito che la cultura è un veicolo di attrazione turistica verso la città. Evidentemente non interessa portare pubblico… del resto è arrivata una mail a tutti i dipendenti del Comune con un link d’ingresso in un gruppo per iscriversi ai Mondiali… questa è la dimensione. La cultura di fatto è ignorata, al pari delle pari opportunità”.