I Tamburi del cielo, autore: Giovanni dei Conti di Chioggia
Oggi martedì 23 aprile, alle 18.30 al Caffè Gambrinus di Latisana, l’utore presenta il romanzo “I tamburi del cielo”
La vita è il terreno dell’Essere, siamo qui per questo e questo terreno per alcuni è facile per altri molto difficile: così è la vita del nostro giovane musicista che vado raccontando, ma alla fine egli sarà ripagato.
Anselmo Fontana, in arte Axel, dopo il conservatorio, emigra negli Usa anche a causa del fascismo, grazie all’aiuto di una ricca signora americana, affascinata dal suo talento, conosciuta quando suonava per i ricchi villeggianti estivi con un’orchestrina presso il Grand Hotel di Rimini. Siamo negli anni ’30 del ‘900. La prima meta è Boston. Axel si era diplomato con una tesi su Rossini, suo idolo; si trova però una doppia anima che divide col Jazz, musica che, in qualche modo, nel lungo tempo, gli darà in parte da vivere.
Negli Stati Uniti ne passerà di tutti i colori, come si suol dire, a causa prima della depressione e poi della guerra. Ha una vita molto precaria, anche se, in alcuni periodi si trova a suonare con grandi musicisti. Frank Sinatra lo vuole nel suo gruppo, ma poi le cose non vanno per il verso giusto. Solo in tarda età, grazie ad un concorso, diventa prima pianista e anche compositore, poi direttore d’orchestra della sinfonica di Parma, città dell’Ohio omonima a quella italiana. Ad un certo punto, a quasi 80 anni, ormai deciso a finire negli Usa la sua vita, riceve una lettera dalla sorella ammalata che lo prega di tornare. Axel non ha voglia di ritornare in Italia dati i tristi trascorsi d’un tempo, ma l’amore per la famiglia ha la meglio sui suoi pensieri e così dopo 50’anni ritorna.
Va a vivere in un paesino del parmense composto da duemila anime, dove fa amicizia con un ragazzino che potrebbe essere un suo pronipote, e con il bizzarro e colto prete del paese col quale dapprima ha avuto un rapporto scontroso, poi rivelatosi di spessore.
Giunge così all’agognata fine dei suoi giorni che si concludono seguendo la sua ideologia da ateo, quale lui era, lasciando però per sempre una traccia della sua esistenza.