Il Museo Diocesano di Udine valore aggiunto per la promozione turistica
Il Museo diocesano, le Gallerie del Tiepolo e la mostra di sculture sacre lignee rappresentano, accanto al grande valore culturale e artistico, un arricchimento dell’offerta turistica del Friuli Venezia Giulia e per questo è doveroso che la Regione valorizzi tali ricchezze, al pari di tante altre “chicche” che testimoniano la storia e il trascorso della nostra comunità. Secondo l’assessore regionale alle Attività produttive e al turismo, che oggi ha visitato la struttura situata in piazza Patriarcato, nel cuore della città di Udine, accolto dai responsabili del Museo e dai rappresentanti diocesani, le attività che vi si svolgono assieme al pregio di questa realtà vanno inserite tra le attrattive che Promoturismo FVG è chiamata a far conoscere ai potenziali visitatori del Friuli Venezia Giulia. Così, come a coloro che già conoscono la nostra realtà, ma non sono a conoscenza delle bellezze custodite nel Museo Diocesano udinese. Promoturismo FVG, ha infatti il compito di sviluppare una regia unica della promozione turistica, quindi, anche di valorizzare le proposte che finora non facevano parte dell’offerta complessiva del territorio. La Regione, sta infatti ora cercando di raccogliere le eccellenze legate alla storia, all’arte e alla cultura, che possono costituire un innegabile richiamo di carattere turistico. Un valore aggiunto di quello scrigno di ricchezze artistiche, storiche, culturali, archeologiche, paesaggistiche, e molto altro ancora che è l’intero Friuli Venezia Giulia. Il Museo diocesano di Udine custodisce alcune tra le più belle opere dell’età giovanile del pittore Giambattista Tiepolo. Si tratta di affreschi che ornano le sale del palazzo patriarcale, in uno dei quali l’artista si è autoritratto, assieme alla compagna. Il Museo, che è diretto e coordinato da esperti impegnati con puro spirito di volontariato culturale, nonostante sia rimasto al di fuori dei grandi circuiti di promozione conta oltre 14 mila visitatori l’anno. È opsitato in uno dei più preziosi palazzi della città, già abitazione del Patriarca di Aquileia, e ha avuto origine nei primi anni del secolo scorso, quando furono raccolti e poi esposti reperti artistici e opere di varia natura, che in precedenza erano custoditi in luoghi del culto non adatti alla conservazione. L’istituzione museale fu inaugurata nel 1963, e dopo il trasferimento nel palazzo patriarcale, a seguito del terremoto del 1976 divenne punto di riferimento per la raccolta delle opere danneggiate nelle chieste devastate dal sisma.