Confcooperative Fvg: ruolo centrale della cooperazione nello sviluppo del Porto di Trieste
La cooperazione si prepara a giocare un ruolo di rilievo nell’ambito delle opportunità di sviluppo del sistema portuale triestino, con numeri di tutto rispetto. Già attualmente, infatti, sono una decina le cooperative e i consorzi operanti nel Porto di Trieste, con oltre 500 soci, 660 addetti e un fatturato che supera i 27 milioni di euro. Ed era necessario fare il punto, sottolineando le possibilità di sviluppo e, per questo, Confcooperative ha organizzato, alla Stazione Marittima, uno specifico convegno dal titolo: “Le imprese cooperative nei porti per lo sviluppo dei territori. Le buone prassi del modello cooperativo nelle attività portuali”. Nell’occasione, Massimo Stronati – presidente nazionale del settore Lavoro e Servizi di Confcooperative – ha valorizzato l’importanza di Trieste nell’ambito del progetto nazionale che l’organizzazione ha sviluppato sul sistema portuale italiano: «Siamo partiti da Cagliari e Siracusa, ma è facendo tappa a Trieste che si misura la bontà del nostro progetto il quale vuole creare reti e cluster fra le imprese del sistema porto, nel quale le cooperative hanno un ruolo centralissimo insieme ad altre imprese, a soggetti pubblici e privati. Qui a Trieste – ha detto Stronati esprimendo apprezzamento per il lavoro svolto da Confcooperative Trieste – il mondo cooperativo ha un forte progetto di sviluppo legato al porto, è molto radicato e le cooperative possono decisamente contribuire a rafforzare i servizi portuali». La presidente del settore Lavoro e Servizi di Confcooperative Fvg, Patrizia Fantin, ha voluto sottolineare come anche le imprese dal resto del territorio regionale osservino con interesse il dinamismo del Porto di Trieste: «È l’intero sistema cooperativo regionale, non solo Trieste, a guardare con estremo interesse alle enormi potenzialità della struttura marittima che può essere occasione di crescita e occupazione per molte imprese da tutta la Regione».
Di preziosa collaborazione con il sistema Confcooperative a Trieste e con il presidente delle cooperative giuliane, Dario Parisini, ha parlato anche il presidente dell’Autorità di sistema portuale dell’Adriatico orientale, Zeno D’Agostino: «I numeri veri con i quali si misura la crescita e il successo dell’economia e di un porto sono quelli dell’occupazione. Qui a Trieste, questi numeri sono in crescita e stanno creando occupazione stabile, di qualità, e in via di progressiva riqualificazione proprio grazie a un lavoro che ha messo assieme tutta la complessa rete di soggetti privati e istituzioni che ruotano attorno al sistema Porto: un risultato virtuoso e nient’affatto scontato».
Nel corso dell’incontro è stato anche presentato l’accordo quadro sottoscritto da Confcooperative Trieste e il Dipartimento di Scienze economiche, matematiche e statistiche dell’Università di Trieste. Un accordo che troverà concreta applicazione con lo studio su: “L’impresa cooperativa e il sistema portuale e retro portuale del Porto di Trieste. Percorsi di sviluppo strategico in una prospettiva blue thinking”. Attraverso questa ricerca verranno analizzate le potenzialità delle cooperative legate tradizionalmente alla gestione delle attività direttamente collegate agli sbarchi, logistica, controllo, magazzinaggio, trasporto e raccordo merci all’interno del Porto triestino, ma verranno valutate le potenzialità delle imprese cooperative regionali nelle attività di produzione di beni e servizi a favore delle attività portuali e nella valorizzazione delle produzioni regionali manifatturiere e agroindustriali.