AUTOVIE, bilancio annuale interventi ausiliari
Le lunghe code di mezzi pesanti, che contraddistinguono la A4 in questi ultimi anni, sono dovute a più fattori concomitanti: l’incremento del traffico pesante, i lavori in corso che hanno richiesto il restringimento delle carreggiate e la conseguente riduzione dei limiti di velocità, i guasti meccanici. Un elemento, quest’ultimo che, in condizioni normali non rappresenta un problema ma su un’autostrada interessata dai lavori diventa una criticità. Nel 2018 sono stati 928 i veicoli, soprattutto pesanti, che hanno richiesto un intervento degli ausiliari alla viabilità fra Alvisopoli a Palmanova (in entrambe le direzioni) – dove Autovie sta lavorando -, perché rimasti bloccati per un guasto meccanico mentre erano in marcia. A questi se ne aggiungono altri 128 che hanno richiesto anche l’intervento del servizio su strada di soccorso meccanico. Gli ausiliari, che si occupano dell’assistenza su strada, sempre nel 2018 hanno effettuato, complessivamente, 2 mila 266 gli interventi nel tratto interessato dal cantiere. Oltre 9 mila quelli su tutta la rete.
L’analisi dei dati e il “costo” in termini di tempo
Non è solo questione di numeri. Un guasto di un mezzo (3.672 gli interventi di questo tipo su tutta la rete) “costa” fatica, ma soprattutto richiede tempo, impegno, preparazione, esperienza e grande professionalità per la rimozione del veicolo e per la messa in sicurezza dell’area interessata dall’intervento di soccorso. Gli 80 chilometri di “cantiere autostradale” non sono provvisti di corsia di emergenza e ciò significa che qualsiasi tipo di problema si traduce in code e quindi in disagi per gli automobilisti e gli autotrasportatori. Un superlavoro, quindi, per gli ausiliari alla viabilità, che stanno fronteggiando un incremento degli interventi, resi anche più complessi dai lavori in corso. Per garantire la sicurezza di chi viaggia in ogni momento, si sono attrezzati con nuovi mezzi: dal 2009 possono contare su quattro speciali pick up, provvisti di pannello a messaggio variabile e segnaletiche di emergenza per avvisare gli utenti di criticità in corso; di telecamere anteriori (strumento che permette di individuare eventuali vetture uscite di strada e magari finite nella scarpata anche in condizioni di scarsa visibilità) e retrocamere posteriori, che agevolano notevolmente le manovre in retromarcia. Grazie a questi mezzi, gli ausiliari sono in grado di caricare un veicolo in avaria – attraverso carrellini montati sulle ruote posteriori e forche idrauliche per sollevarlo – trasferendolo, in sicurezza, alla più vicina piazzola di emergenza o al casello, in circa 25 minuti. E’ decisamente variegata la casistica degli interventi effettuati dagli ausiliari. Nella graduatoria, al secondo posto, dopo i soccorsi – con 231 interventi sul cantiere della terza corsia (1.628 su tutta la rete) – ci sono le rimozioni di ostacoli alla carreggiata. Si tratta spesso di materiale perso dai mezzi pesanti in transito e di copertoni scoppiati o guastati, attività che richiedono l’intervento anche della polizia stradale. Il compito delle forze dell’ordine è quello di rallentare il traffico e di incanalarlo nella corsia di marcia sgombra (senza creare code) per consentire all’ausiliario di rimuovere gli ostacoli presenti sulla strada e di portare in sicurezza il veicolo e gli utenti prima dell’arrivo del carro attrezzi. Al terzo posto ci sono gli incidenti: 187 avvenuti nel tratto di terza corsia su 777 complessivi. A queste operazioni si affianca il servizio di assistenza tecnica ai trasporti eccezionali (156 sul cantiere della terza corsia sui 679 totali), che consiste nel far rispettare le prescrizioni di transito stabilite dall’ufficio tecnico. Il momento più delicato è quello del transito su ponti e viadotti da parte di questi mezzi e trasporti eccezionali che possono raggiungere dimensioni e peso tali da dover anche provvedere allo smontaggio di alcune strutture nei caselli di uscita.
Gli accessi alla viabilità e i pattugliamenti
L’attivazione dei cantieri per la terza corsia ha richiesto un’intensificazione delle attività di controllo e di pattugliamento svolte dagli ausiliari al traffico che ogni anno “macinano” centinaia di migliaia di chilometri a bordo di una ventina di furgoni. I pattugliamenti sono raddoppiati e inoltre, per consentire una maggiore velocità di intervento (di media tra gli 8 e i 15 minuti) sul luogo in cui verificano le emergenze (soprattutto incidenti), sono stati creati 50 accessi all’autostrada (ogni due chilometri di cantiere) dalla viabilità ordinaria esterna, attraverso stradelle di servizio. In totale sono 47 gli ausiliari al traffico in servizio. Il loro compito è quello di sorvegliare l’autostrada 24 ore su 24, 365 giorni all’anno, distribuiti su tre turni al giorno con personale che varia dalle sette unità durante la notte alle undici durante il giorno. Il team fa riferimento a due responsabili che si alternano mattina e pomeriggio e a un coordinatore. In costante collegamento con il Centro Radio Informativo di Palmanova, non solo segnalano le emergenze, ma monitorano anche lo stato di manutenzione delle strade e la loro pavimentazione di modo che, se viene rilevata una qualsiasi criticità al manto stradale, scatta l’immediato intervento della manutenzione d’urgenza.