Sistema sanitario e gestione del diabete presente e futuro, come funziona e come viene percepito
Questo mese l’associazione Sweet Team Aniad FVG ha chiesto alla dottoressa Roberta Assaloni, diabetologa dell’azienda per l’assistenza Sanitaria n.2 Bassa Friulana-Isontina, come funziona e come viene percepito il sistema sanitario e la gestione del Diabete.
Il Sistema Sanitario Nazionale (SSN) nell’ordinamento giuridico italiano identifica le funzioni, le attività e i servizi assistenziali gestiti ed erogati dallo Stato. Prima della costituzione del SSN esistevano gli enti mutualistici e le casse mutue a tutela di specifiche categorie di cittadini.
Nel 1978 con la Legge 833 viene istituito il SSN con decorrenza attuativa dal 1980. La costituzione del SSN risponde a quanto sancito nell’articolo 32 della Costituzione Italiana che costituisce il diritto alla salute di tutti gli individui.
I principi fondamentali su cui si basa il SSN dalla sua istituzione sono l’universalità, ovvero l’uguaglianza e l’equità.
Universalità: Significa l’estensione dell’assistenza sanitaria a tutta la popolazione. La salute viene intesa infatti non soltanto come bene individuale ma soprattutto come risorsa della comunità.
Uguaglianza: I cittadini possono accedere alle prestazioni del SSN senza nessuna distinzione di condizioni individuali, sociali ed economiche. Ai cittadini, che non appartengono a categorie esenti, è richiesto il pagamento di un ticket che varia per ogni singola prestazione prevista.
Equità: A tutti i cittadini deve essere garantita parità di accesso in rapporto a uguali bisogni di salute.
Al fine di garantire quanto sopra il SSN è articolato in livelli di responsabilità:
– Livello Centrale: Stato che deve assicurare il diritto alla salute attraverso i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA): che sono “le prestazioni e i servizi che il Servizio Sanitario Nazionale è tenuto a fornire a tutti i cittadini”, gratuitamente o dietro pagamento di una quota di partecipazione (ticket), con le risorse pubbliche disponibili e in base alle evidenze di efficacia (ovvero farmaci, esami, dispositivi per essere erogati dal SSN ci devono essere prove che il loro utilizzo migliora in modo significativo lo stato di salute di chi ne usufruisce).
– Livello Regionale: responsabilità diretta nella realizzazione del contesto organizzativo ed economico per garantire il raggiungimento degli obiettivi di salute.
Per conciliare il bisogno di salute dei cittadino con la possibilità di offrire assistenza coerente è indispensabile individuare a livello delle singole regioni assetti organizzativi in grado di garantire in quel contesto i LEA.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nel 2002 ha definito il SSN Italiano secondo solo alla Francia per qualità.
Per quanto concerne la patologia diabetica due punti sono cruciali:
– l’incidenza di diabete è in aumento
– il diabete è una malattia cronica, ovvero non è guaribile, ma solo controllabile, e la sua presenza impatta dall’esordio in poi sulla necessità di cura del soggetto.
Al fine di garantire una corretta assistenza ai soggetti diabetici il modello organizzativo che ha dimostrato di rispondere meglio ai bisogni prevede in primo luogo la necessità di distinguere i pazienti in base alla complessità di malattia e prevedere in funzione di questo il tipo di assistenza necessaria.
Ad esempio per un paziente affetto da diabete di tipo 2 ben controllato senza complicanze è prevista una visita nel periodo di comparsa della malattia presso centro specialistico per valutazione complessiva e definizione del piano di cura e successiva presa in carico da parte del territorio (Medici di Medicina Generale – MMG e infermieri di territorio) che è più vicino alla quotidianità del soggetto e deve controllare periodicamente l’andamento e la necessità di cura della persona.
L’organizzazione basata sui bisogni permette un miglior utilizzo delle competenze e delle risorse umane ed economiche. Va infatti tenuto presente che le risorse economiche non sono infinite e vanno distribuite per rispondere a tutti i bisogni di salute del cittadino, per cui le decisioni rispetto all’organizzazione e ai servizi forniti vanno sempre rimodulate sulla sostenibilità economica del sistema.
Ad oggi si evidenzia spesso una sproporzione tra bisogno del paziente e offerta di assistenza ai vari livelli dovuto proprio alla mancanza di risorse per lo più economiche per garantire sempre risposte nei tempi adeguati.
L’utilizzo di strumenti di telemedicina come promosso dal Ministero della Salute nelle Linee di indirizzo nazionali sulla Telemedicina 2012-2014 permetteranno di migliorare la possibilità di risposta adeguata. Trattandosi di una nuova modalità di approccio di cura è però necessario prevedere un adeguamento strutturale e organizzativo degli attuali sistemi per garantire l’appropriatezza della prestazione e la tutela della privacy.
Aniello Mottola ci racconta come, nel 2011 attraverso gli esami di routine per un intervento alla coliciste è emerso il valore della glicemia alto e successivamente ha eseguito dei controlli più approfonditi e poi gli è stato diagnosticato il diabete di tipo 2. “Attualmente effettuo visite periodiche all’incirca ogni sei mesi presso il centro di diabetologia dell’Ospedale di Monfalcone unitamente alla partecipazione ai corsi sulla corretta alimentazione. Ultimamente alla mia età di 66 anni, unendomi alle attività organizzate dall’associazione Sweet Team Aniad Fvg ho aggiunto alla mia terapia anche un po’ di attività fisica così da poter gestire meglio le mie glicemie.
Ritengo che il ruolo delle associazioni sia molto importante infatti il circolo N.O.I. di Crauglio, di cui sono presidente, insieme all’Associazione Sweet Team Aniad Fvg nel mese di Marzo abbiamo organizzato, in collaborazione con la Croce Rossa Italiana, una bellissima serata di sensibilizzazione sul Diabete. I relatori della serata, la diabetologa Barbara Brunato, la dietista Raimonda Muraro, il diabetologo Roberto da Ros, il medico di medicina generale Lanzafame Rosario e il presidente dello Sweet Team Luca Birri hanno informato e illustrato le loro relazioni alla vasta platea presente partendo dai sintomi del diabete e dalle differenze del diabete di Tipo 1 e 2, passando per una corretta alimentazione e mostrando le possibili complicanze che il diabete può causare se non gestito correttamente. Lo Sweet Team, infine, fornisce un ottimo supporto alle persone con diabete attraverso le loro innumerevoli attività alla portata di tutti con l’unico obiettivo quello di partecipare tutti insieme e fare movimento”.
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IL PAîS gente della nostra terra – Maggio 2019 – edizione cartacea