Giovanni Toniatti-Giacometti un artista quasi fuori dal tempo
L’immediatezza del suo ‘post impressionismo’, o impressionismo all’epoca, la velocità di stampo futurista, la vivacità dei colori, i suoi cavalli, i suoi giardini estensione di Monet, la Milano futurista, la Venezia, le montagne di Carinzia e Tarvisio, le spiagge del mondo oltre Lignano e Bibione, la laguna, i cavalli e le anatre in volo, sono questi alcuni dei motivi della pittura di Toniatti, ed è sostanzialmente ‘colore’! In certe sue astrazioni, con tratti di colore e i contrasti luce-colore lo accosterei perfino a De Kooning. Ma non finisce qui l’accostamento ai grandi maestri. Lui, come si vede fin dai suoi inizi, è un profondo conoscitore dell’arte passata, ‘8-‘900, che predilige, impressionisti soprattutto e i poi futuristi: ciò lo si nota nelle sue composizioni ma senza mai effettivamente copiare, solo ispirarsi. Lui è Giovanni Toniatti-Giacometti punto e basta. Questa è la sua personalità nell’arte dove trionfa con la pittura, ma la sua poesia e la musica, direi che non sono da meno, come la scultura di cui mi pare si occupi meno o di tanto in tanto e in quel frangente non ha ancora fatto sua la vera tecnica, ma il suo personalismo e le sue idee ci sono comunque. Essendo la luce colore, Giovanni Toniatti ha forse imparato dai fotografi e lui non lascia molti spazi alla luce, tolto i cieli, la crea, la disegna con i colori con quei suoi tratti materici a volte col tubo del colore direttamente sulla tela! Molti aggettivi non servono per elogiare la bellezza, si esterna da sé.
Un artista quasi fuori del tempo ho titolato, perché credo sia finita o stia per finire l’epoca dei super artisti e degli eclettici. In questo mondo tecnologico e distruttivo pare non esserci più spazio e il successo di Leonardo e altri grandi del passato sembra l’evidenza di ciò che sta sempre più cadendo. In parte eclettico o poliedrico, se vogliamo, lo sono anch’io che mi occupo dalla fotografia alla poesia, dall’arte alla scrittura, ma ho studiato elettronica, fisica e filosofia e un po’ mi salvo ancora con queste mie tante cose. Giovanni lo è ancora più di me forse, perché oltre al poeta (vedi libri e raccolte), forse primo amore, è musicista, compositore, pittore, scultore e gallerista….e anche imprenditore, ma di quest’ultima ne parleremo un’altra volta.
Lasciamoci quindi cullare dai suoi sogni frammisti alla realtà e a volte all’immaginario onirico, non osserviamo le sue opere tutte in una volta, ma stemperiamole poco a poco nella mente e, tramite i colori, essenziali nella sua pittura, possiamo ricordare con quei pochi tocchi di pennello quella spiaggia di Lignano con i suoi ombrelloni, la gente e l’acqua: tre sono i colori dominanti; o quei cavalli bianchi, angelici, che a volte dalla velocità, tipica futurista, sembrano prendere il volo; o quei notturni di luna, case e neve per un caldo inverno.
Di antica famiglia latisanese è parte della storia della città, non so se Giovanni Toniatti Giacometti abbia in qualche modo parentela col celebre artista svizzero delle sculture filiformi, se fosse così, buona la continuità nell’arte. Non voglio dimenticare che Giovanni è anche un grande produttore di cultura con la sua galleria d’Arte ‘La Cantina’ in centro Latisana, l’unico vero salotto della città.
Vanni de Conti