Maltempo: entro giugno via ai lavori per Ponte San Martino a Ovaro
Una giornata che è una pietra miliare nella ricostruzione post maltempo e che apre la fase operativa del piano di interventi con il via libera al cantiere per il rifacimento del ponte San Martino di Ovaro, luogo simbolo delle alluvioni di fine ottobre. Il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia con delega alla Protezione civile ha presieduto oggi la Conferenza dei servizi per raccogliere tutti i pareri ed autorizzazioni relativi al progetto esecutivo per il ripristino del ponte San Martino. L’opera è fondamentale per ricostituire il collegamento tra le due sponde del torrente Degano, al centro dell’abitato di Ovaro, eliminando così i disagi per gli abitanti delle frazioni di Cella e Luincis. L’importo complessivo dell’opera ammonta a 750mila euro e i lavori inizieranno entro la fine di giugno e richiederanno 180 giorni; il cantiere dovrebbe pertanto chiudersi per la fine dell’anno. Si tratta della prima Conferenza dei servizi delle 25 relative a progetti di ricostruzione appaltati direttamente dalla Protezione civile regionale. A questi si aggiungono gli oltre 200 progetti già predisposti dal Commissario straordinario per l’emergenza maltempo a favore dei Comuni e degli altri enti competenti al ripristino delle infrastrutture sui territori colpiti dall’alluvione. Il piano complessivo degli interventi di ripristino dai danni diretti causati dal maltempo è stato inviato al Dipartimento nazionale della Protezione civile lo scorso 10 aprile ed ha ottenuto l’approvazione il 7 maggio, nel pieno rispetto di tempistiche ristrettissime, con la possibilità di convocare anche le altre conferenze dei servizi coordinate dalla Protezione civile prima dell’inizio dell’estate. Alla conferenza odierna hanno preso parte la Direzione centrale Ambiente ed energia della Regione per il parere idraulico, la Direzione infrastrutture e territorio per l’autorizzazione paesaggistica, il Comune di Ovaro per la conformità urbanistica, il direttore della Protezione Civile e il responsabile unico del procedimento. Assente la Soprintendenza regionale il cui parere era stato stato acquisito agli atti precedentemente. Per il ripristino del rilevato stradale sarà utilizzata la tecnica delle “terre rinforzate” con protezioni al piede realizzate in scogliera, a completamento di quanto già realizzato dalla Protezione civile nella fase di emergenza, quando era urgente intervenire a difesa della viabilità che percorre la riva destra del Degano. I lavori comprenderanno opere di raccolta e convogliamento delle acque meteoriche dai terreni posti a monte, al fine di evitare ristagni e favorire il deflusso verso valle direttamente nel torrente.