“Villa Manin Estate 2019”
Oltre 20 appuntamenti tra musica, arti performative, teatro, fotografia e attività per bambini in meno di due mesi, dal 16 giugno al 7 agosto.
La cultura è l’unico bene dell’umanità che, diviso fra tutti, anziché diminuire diventa più grande.
(Hans-Georg Gadamer)
Arti performative, musica, teatro e fotografia si incontrano d’estate nel monumentale compendio di Villa Manin a Passariano di Codroipo (UD), una delle ville venete più grandi d’Italia, autentico gioiello artistico e simbolo culturale del Friuli Venezia Giulia.
Conosciuta in tutta Italia e all’estero per il suo fascino storico e architettonico, nel corso degli anni Villa Manin si è fatta apprezzare anche come attivo centro culturale, in grado di ritagliarsi un ruolo rilevante in ambito di esposizioni d’arte, eventi musicali, teatro e manifestazioni culturali.
In quest’ottica viene presentato oggi il programma completo di “Villa Manin Estate 2019”, ideato dall’ERPAC (Ente Regionale per il Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giulia) in collaborazione con una rete di associazioni e professionisti del movimento culturale regionale con l’obiettivo di far scoprire e riscoprire il patrimonio storico-architettonico della residenza dogale e il patrimonio naturalistico del Parco di Villa Manin.
Pensato per coinvolgere un pubblico molto eterogeneo, è stato dunque realizzato un cartellone vasto e variegato, che proporrà oltre 20 appuntamenti in meno di due mesi, precisamente da domenica 16 giugno e sino al 7 agosto.
MUSICA
La grande musica animerà la villa lungo tutto il corso della rassegna spaziando a tuttotondo dal pop al rock e passando per la classica, il jazz e lo swing. Gli eventi si suddivideranno tra quelli serali allestiti nella grande Piazza Tonda (da Yann Tiersen a Thom Yorke dei Radiohead, passando per Giorgia, Stefano Bollani e Hamilton de Holanda) che saranno ad ingresso a pagamento e quelli organizzati nel verde Parco che saranno gratuiti e verranno proposti in veste mattutina (The Uppertones il 16 giugno, The Andrè il 23 giugno, i Selton il 30 giugno, Les Babettes & Mr. Wallace All Stars il 7 luglio, Morgan piano e voce il 14 luglio, uno straordinario concerto all’alba alle 5:30 del mattino il 21 luglio con il pianista compositore Remo Anzovino – Nastro D’Argento 2019 e infine chiusura pomeridiana giovedì 25 luglio alle ore 19:00 con l’ArTime Quartet).
I grandi protagonisti del calendario musicale abbracciano la musica in tutte le sue forme e sfumature, spaziando tra i generi e offrendo così un’offerta che potrà incontrare il gusto di un pubblico numeroso e diversificato, ma sempre accomunato dalla voglia di vivere la propria passione per la musica in un contesto architettonico e storico speciale, dal fascino artistico unico in Italia.
TEATRO
A Villa Manin, con Estate nel parco 2019, ritorna la magia del Teatro di Figura: saranno i viali e i sentieri del monumentale Parco a trasformarsi in palcoscenici naturali pronti ad ospitare spettacoli teatrali di burattini e marionette per bambini e famiglie.
Si rinnova inoltre l’appuntamento con “Caccia alla favola”: un nuovo ed inedito itinerario animato, alla scoperta dei personaggi di sette celebri favole di Fedro, Esopo e Orazio, rilette da Altan, l’illustratore amato da giovani e giovanissimi di tante generazioni italiane cresciuti divorando le storie della Pimpa, di Olivia Paperina e di Pippo Pettirosso.
ARTE
Dal 2015 la Regione Friuli Venezia Giulia si è attivata e predisposta allo sviluppo della creatività̀ nelle arti performative attraverso il sistema delle Residenze artistiche e si inserisce così in un contesto di pratiche sia italiane che internazionali, con una propria progettualità importante, originale, di grande respiro, il Progetto Dialoghi – Residenze delle arti performative a Villa Manin.
Il complesso di Villa Manin è scelto infatti come luogo ideale per questa nuova esperienza artistica, facendo scoprire al più̀ importante centro regionale di esposizioni d’arte e grandi eventi musicali una sua nuova vocazione, nel momento in cui si apre alle arti performative come luogo di creazione, studio, sperimentazione, incontro e scambio di visioni ed esperienze, per artisti – del territorio, italiani e internazionali – cittadini e pubblico culturale.
FOTOGRAFIA
Il programma didattico del Master Iuav in Photography si sviluppa attraverso una serie di residenze artistiche, organizzate con istituzioni culturali attente alla ricerca e alla formazione, dove gli studenti sviluppano ogni volta progetti individuali e collettivi, in stretta relazione con i docenti coinvolti. L’Ente Regionale per il Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giulia, in collaborazione con l’Università Iuav di Venezia e l’Associazione Master in Photography, ospita per il quarto anno gli studenti del Master Iuav in Photography per lo svolgimento del workshop Poetry and Current Affairs, curato dal fotografo portoghese Josè Pedro Cortes. Contemporaneamente avrà luogo una serie di Lezioni sulla Fotografia tenute da Guido Guidi, William Guerrieri, Dionisio Gavagnin, Antonello Frongia, Stefano Graziani, Andrea Pertoldeo, Stefano Munarin, Eva Comuzzi, Marina Caneve, Marco Citron e Giulia Iacolutti.
VIVIAN MAIER. THE SELF-PORTRAIT AND ITS DOUBLE
MAGAZZINO DELLE IDEE, TRIESTE DAL 6.07 AL 22.09.2019
Per la prima volta in Italia al Magazzino delle idee a Trieste, 70 autoritratti in bianco e nero e a colori raccontano la vita misteriosa di Vivian Maier. La mostra “The Self-portrait and its Double”, in programma dal 6 luglio al 22 settembre 2019, organizzata e realizzata dall’Ente Regionale per il Patrimonio Culturale in collaborazione con diChroma Photography, John Maloof Collection e Howard Greenberg Gallery NY, intende raccontare come l’artista si vedeva e come percepiva il mondo che la circondava.
Vivian Maier (1926-2009) lavorò nei primi anni Cinquanta e per oltre quarant’anni, come tata a New York e poi a Chicago.
The Self-portrait and its Double” è una disperata ricerca della sua identità. Un dualismo che ritroviamo nella stessa vita di Vivian Maier: eccentrica e solitaria, rigida e ironica, buona e problematica.
All’interno di questa dualità, Vivian Maier giocò con il sé fino al punto di scomparire e di ricomparire nel suo doppio, riconoscendo forse che l’autoritratto è un “intervento in terza persona che dimostra la coesistenza della presenza e della sua assenza”.