Spilimbergo, gli “sguardi differenti” premiati dal CRAF
Il Centro di Ricerca e Archiviazione della Fotografia di Spilimbergo dal 1987 valorizza gli autori più significativi della scena nazionale e internazionale
Gli “sguardi differenti” di Giulia Iacolutti, Giorgio Lotti e Martín Weber premiati dal CRAF alla Rassegna Friuli Venezia Giulia Fotografia 2019
La storica manifestazione promossa dal CRAF (Centro Ricerca e Archiviazione della Fotografia) valorizza il talento di tre fotografi che hanno saputo raccontare luoghi e persone con lo spirito pionieristico della scoperta e della testimonianza. Dal Friuli all’Argentina, gli autori raccontano con occhi pungenti l’uomo, tra sogni, fede, costumi e tradizioni. Le mostre sono in programma dal 22 giugno al 22 settembre 2019 a Spilimbergo e San Vito al Tagliamento.
Spilimbergo, 3 giugno 2019 — Sono il fotografo argentino Martín Weber, lo storico fotoreporter di “Epoca” Giorgio Lotti e Giulia Iacolutti, giovane autrice regionale, i vincitori della 33ma Rassegna Friuli Venezia Giulia Fotografia promossa dal CRAF di Spilimbergo in collaborazione con la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e il sostegno della Fondazione Friuli. La rassegna è stata presentata oggi, 3 giugno 2019, nella sala stampa della Regione Friuli Venezia Giulia a Pordenone alla presenza di due dei tre premiati – Giorgio Lotti e Giulia Iacolutti – dell’assessore regionale alla Cultura Tiziana Gibelli, del sindaco di Spilimbergo e presidente del CRAF Enrico Sarcinelli, del consulente del CRAF Luca Giuliani, del sindaco di San Vito al Tagliamento Antonio Di Bisceglie e dell’assessore alla Cultura del Comune di Pordenone Pietro Tropeano.
La rassegna del CRAF, quest’anno intitolata “Sguardi differenti”, ha voluto premiare tre firme della fotografia che hanno saputo raccontare luoghi e persone con lo spirito pionieristico della scoperta e della testimonianza tra sogni, fede, costumi e tradizioni, e come tradizione dedicherà a ciascuno degli autori premiati una mostra personale.
“Durante quest’anno l’opera del CRAF si è concentrata sulla prosecuzione sistematica della digitalizzazione e archiviazione dell’imponente patrimonio – ha ricordato nel suo intervento il presidente del CRAF Enrico Sarcinelli – pur non tralasciando l’attività espositiva che, anche attraverso i premi, deve incrementare la propria valenza dottrinale da un lato e di richiamo per il grande pubblico di appassionati, oltre che di addetti ai lavori, dall’altro. Un percorso di modernizzazione che, ad esempio con la nuova struttura espositiva e il deposito climatizzato possano portare il Centro a guardare al futuro con l’ottimismo di chi è cosciente delle proprie solide radici”.
Giulia Iacolutti (migliore autrice regionale) esporrà alle Antiche Carceri di San Vito al Tagliamento dal 22 giugno al 1° settembre Jannah. Il giardino islamico del Chiapas, testimonianza del tempo trascorso a stretto contatto con una piccola comunità isolata del Messico, dove la dottrina musulmana e le tradizioni indigene hanno trovato una forma di armonica convivenza.
Due invece le mostre accolte nel cinquecentesco Palazzo Tadea di Spilimbergo: dal 29 giugno al 18 agosto il fotografo argentino Martín Weber (premiato con l’International Award of Photography) presenterà la sua Mapa de Sueños Latinoamericanos, un originalissimo, toccante, poetico viaggio attraverso desideri e speranze di centinaia di persone incontrate in America Latina che su una piccola lavagna nera hanno scritto il proprio desiderio o sogno irrealizzato. Ne è nato un percorso fotografico – per la prima volta visibile in Friuli Venezia Giulia – che esplora le condizioni di vita dei soggetti ritratti nei loro contesti personali, politici, sociali e storici e spesso rivela l’impatto che le politiche governative hanno avuto, e ancora hanno, sugli individui. ll progetto è diventato anche un libro, presentato sempre oggi dal CRAF, e un film.
Dal 24 agosto al 22 settembre sempre a Palazzo Tadea a Spilimbergo lo storico fotoreporter di “Epoca” Giorgio Lotti, cui va il premio nazionale Friuli Venezia Giulia Fotografia alla carriera, esporrà Cina Cina Cina: settanta immagini realizzate fra il 1974 e il 2002 che documentano una terra lontanissima non solo geograficamente dall’Italia del Dopoguerra, le enormi trasformazioni economiche, politiche e sociali che hanno coinvolto il Paese e i suoi abitanti. Una Cina che oggi forse non esiste più o che, forse, si nasconde dietro la modernità.
«Tre sguardi differenti, tre modi di raccontare la diversità come risorsa sociale — spiega Luca Giuliani del CRAF —. A Giulia Iacolutti, giovane talento regionale, riconosciamo il forte impegno sociale nella fotografia attraverso la quale riesce a mettere in evidenza le contraddizioni del nostro tempo. Il premio a Giorgio Lotti vuole invece essere un omaggio alla sua incredibile carriera: negli anni Settanta lo storico fotoreporter di “Epoca” scopriva e documentava con larghissimo anticipo le potenzialità di un Paese che ora, dopo decenni di isolamento, sono venute prepotentemente alla ribalta. Ma un riconoscimento va anche al suo particolare legame con il Veneto e il Friuli, dove arrivò come inviato in occasione della tragedia del Vajont e del terremoto del 1976, documentando due momenti tragici della nostra storia recente, il coraggio e la voglia di rinascere della nostra terra. Infine, a Martín Weber va il nostro Premio internazionale per aver saputo tradurre in immagini i sogni di chi, ai sogni, non ha più probabilmente diritto, per la sua originale e poetica capacità di raccontare le condizioni di vita dei soggetti ritratti».
La consegna dei riconoscimenti ai tre fotografi avrà luogo in occasione della vernice delle rispettive mostre personali.