Fvg – Slo: Roberti, mostra ‘Roma aeterna’ rafforza rapporti tra popoli
“Oggi si compie un altro importante passo avanti nel consolidamento dei rapporti tra il Friuli Venezia Giulia e la Slovenia. È inoltre particolarmente ricca di significato la scelta di celebrare la Festa della Repubblica italiana con la mostra ‘Roma aeterna. Capolavori della scultura romana dalla Fondazione Dino ed Ernesta Santarelli’, allestita al Museo nazionale della Slovenia”. Lo ha detto l’assessore regionale alle Autonomie locali e corregionali all’estero, Pierpaolo Roberti, all’inaugurazione dell’importante esposizione nella capitale slovena, alla quale hanno partecipato una folta rappresentanza istituzionale della Repubblica di Slovenia, tra cui il parlamentare Felice Ziza, l’Ambasciatore d’Italia a Lubiana, Paolo Trichilo e il presidente del Consiglio regionale, Piero Mauro Zanin. L’ambasciatore Trichilo, rimarcando come questo evento abbia creato un filo diretto tra Roma e Lubiana, ha sottolineato alcuni esempi di fattiva collaborazione tra l’Italia, e il Friuli Venezia Giulia in particolare, e la Slovenia, come le attività di pattugliamento transfrontaliero e congiunto da parte delle Forze dell’ordine dei due Paesi. Roberti ha quindi osservato che “quest’iniziativa è la dimostrazione di come, una volta dissoltasi la cosiddetta cortina di ferro, da entrambe le parti del confine sia rinata la volontà di superare i drammi del ‘900 e gettare le basi per una sincera amicizia, basata sull’accettazione delle singole peculiarità e sulla ricerca di punti di contatto e radici comuni. Oggi ci muoviamo in un contesto nel quale il confine tra Italia e Slovenia è già stato superato e le risorse vengono investite in progetti comuni che portano vantaggi concreti alle comunità locali. È questa la strada che il Friuli Venezia Giulia vuole seguire puntando, anche in vista della prossima programmazione europea, alla concretizzazione di strategie condivise, in particolare per la rivitalizzazione delle aree confinarie e montane”. L’assessore ha quindi sottolineato che “solo attraverso la costruzione di un’Europa dei popoli, fondata sul rispetto delle tradizioni locali e sulla tolleranza, potremo garantire che le tragedie che hanno gettato il mondo nell’orrore delle due guerre mondiali e insanguinato il confine orientale non si ripetano mai più”.