Duemila persone e 23 Sindaci in difesa dell’Ospedale e Punto nascita di Palmanova
Raccolte oltre 1000 firme in un’ora
Martines: “Le logiche di potere regionali non influiscano sulla salute della gente. Palmanova è un’eccellenza che va salvata”
Un popolo si è mosso in difesa del suo Ospedale. Duemila persone , sabato 15 giugno, si sono trovate davanti all’ingresso del nosocomio palmarino per manifestare. Ventitre Sindaci (dell’agro aquileiese ma non solo), Consiglieri Regionali, operatori sanitari ma anche semplici cittadini, mamme e bambini.
Molti e variopinti i cartelloni esposti pubblicamente a sostegno della struttura: chi vuole maggiore sicurezza, qualità e servizi, chi rivendica l’alto numero di parti storicamente consolidato, chi chiede all’assessore Riccardi e al Presidente Fedriga il rispetto della legge e dei dati scientifici o chi ricorda di esserci nato in quella struttura.
“La risposta della gente è stata straordinaria. Questo dimostra come il territorio sia unito nel rivendicare il mantenimento dei servizi del Punto Nascita e dell’Ospedale di Palmanova e chiedere alla Regione FVG il rispetto della legge e delle indicazioni che arrivano da professionisti medici. Le logiche di potere non influiscano sulla salute delle persone. Non ci sono ragioni concrete e oggettive per chiudere il Punto Nascita di Palmanova” sostiene il Sindaco di Palmanova Francesco Martines in accordo con i membri della maggioranza e dell’opposizione consiliare presenti all’iniziativa.
Durante la manifestazione è iniziata anche la raccolta firme di una mozione popolare che chiede agli organi competenti di mantenere il punto nascita di Palmanova e di garantire i servizi dell’ospedale unico Palmanova – Latisana implementando e non riducendo alcuna delle specializzazioni presenti. In meno di un’ora è stata sottoscritta da oltre 1000 persone. Nei prossimi giorni sarà possibile continuare a sostenerla, firmandola all’Ufficio Anagrafe del Comune di Palmanova, durante il mercato del lunedì in Piazza Grande, all’Ospedale e presso i Comuni che stanno sostenendo questa battaglia.
”Le scelte si facciano su prestazioni e parametri oggettivi: i numeri ufficiali dell’Azienda Sanitaria sono chiarissimi e affermano che, negli ultimi anni, al Punto Nascita di Palmanova nascono tra i 700 e gli 800 bambini all’anno. A Latisana tra i 400 e i 500. La legge Balduzzi non permette il mantenimento di strutture sotto i 500 nati/anno. Anche i numeri delle urgenze chiurgiche e mediche sono chiaramente a favore di Palmanova. Se la Regione deciderà di chiudere il Punto Nascita di Palmanova faremo ricordo al TAR e in quella sede dimostreremo legalmente le nostre ragioni” aggiunge il Sindaco.
I dati sono quelli già più volte resi pubblici e descrivono un punto nascita di Palmanova sicuro e con attrezzatura all’avanguardia (sono state appena inaugurate due sale chirurgiche adiacenti alle sale parto, che rendono il reparto all’avanguardia nel suo settore) e nel quale, proiezione ufficiale, nasceranno nel 2019 circa 764 bambini (nella seconda parte dell’anno il trend della nascite risulta storicamente in aumento). Un dato addirittura in controtendenza rispetto all’andamento nati a livello regionale: nel 2018 Palmanova registrava 780 parti (+6% rispetto al 2017, seconda in FVG) mentre la regione si assestava su un -2%. La media degli ultimi 10 anni è di 828 parti, ai primi posti in Italia per la bassa percentuale di cesarei effettuati e con il primato regionale per il ricorso alla parto-analgesia.
“Questi non sono solo numeri ma significa che le persone si trovano bene in questo ospedale e decidono di scegliere Palmanova per far nascere i propri bambini. Significa che le casistiche affrontate dal personale medico e sanitario sono varie e sono pronti a rispondere nel migliore dei modi alle situazioni (anche di pericolo) che possono sopraggiungere. Questo significa sicurezza per i neonati e per le mamme. Credo che, come già ha affermato l’assessore regionale alla Sanità Riccardo Riccardi, la sicurezza sia la cosa più importante e che proprio su questa si debba ragionare per fare delle scelte. Che la politica si faccia da parte e decidano le ragioni della scienza” conclude il Sindaco.