FVG ha gli incrementi di consumi antibiotici più alti d’Italia
Confronto fra 2017 e 2016. Spesa cresciuta di quasi il 9% (record negativo del Paese)
Consumi più alti d’Italia e spesa più alta del Paese: il Friuli Venezia Giulia, nel confronto fra il 2017 e il 2016, si colloca fra le Regioni peggiori d’Italia quanto ai consumi di antibiotici e al costo medio per giornata di terapia. Dal Rapporto nazionale sull’uso degli antibiotici in Italia emerge come gli incrementi più elevati sono stati osservati in Friuli Venezia Giulia con un +5,2% (cfr. tabella 1). Analogamente, anche per quanto concerne la spesa pro capite degli antibiotici erogati in regime di assistenza convenzionata (dalle farmacie pubbliche e private) sia quelli acquistati dalle strutture sanitarie pubbliche, gli incrementi maggiori sono stati registrati in Friuli Venezia Giulia con un +8,9% (cfr. tabella 2), mentre invece la spesa pro capite nazionale (14,33 euro) si è ridotta dell’1,7 per cento rispetto all’anno precedente e il consumo è sceso dell’1,6 per cento (25,5 dosi giornaliere per mille abitanti). Se guardiamo invece il trend di spesa nel quinquennio 2013-2017, il FVG si colloca dopo la Provincia autonoma di Bolzano, che la spesa più bassa d’Italia, con 6,41 euro (4,99 euro di Bolzano; al terzo posto il Veneto con 6,83 euro).
Non ha riguardato il nostro territorio la riduzione dei consumi nel 2017 rispetto al 2016 delle penicilline ad ampio spettro che ha riguardato invece quasi tutte le Regioni (Nord -7,1%, Centro – 9,8% e Sud -5,9%), ad eccezione del Friuli Venezia Giulia (+1,2%), della Valle d’Aosta (+ 2,1%) e della Puglia (+10,2%). Relativamente alla variabilità dei consumi degli antibiotici ad ampio spettro rispetto a quelli a spettro ridotto, si rileva che Friuli Venezia Giulia, Umbria e Lazio mostrano i valori in percentuale più bassi (rispettivamente 2,1%, 2,4% e 2,4%),
Il 90% del consumo di antibiotici a carico del Sistema sanitario nazionale (19,7 dosi giornaliere per 1000) è in regime di assistenza convenzionata, confermando che gran parte dell’utilizzo degli antibiotici avviene a seguito della prescrizione del Medico di Medicina Generale o del Pediatra di libera scelta. Per questo motivo la medicina generale rappresenta il punto focale per il monitoraggio del consumo di questa categoria di farmaci e per l’implementazione di iniziative di informazione e formazione per migliorare l’appropriatezza prescrittiva.
In Italia, nel 2017, il consumo territoriale, comprendente sia l’erogazione a carico del SSN che gli acquisti a carico del cittadino, si è mantenuto superiore rispetto a quello della media europea. Tuttavia, la differenza rispetto alla media europea si è ridotta notevolmente nel quinquennio 2013- 2017.
Una parte rilevante di prescrizioni potrebbe essere evitata. A confermarlo è la marcata stagionalità nel consumo. La variabilità è abbastanza costante nel quinquennio oggetto del Report nazionale sull’uso degli antibiotici in Italia (2013-2017) e, incrociando i dati con le segnalazioni di sindromi influenzali derivate dalla rete Influnet, appare evidente una correlazione tra i picchi di incidenza di queste ultime e l’aumento del consumo di antibiotici. Viceversa, negli anni con picco di sindromi influenzali meno evidente (periodi 2013-2014 e 2015-2016), la variazione stagionale dei consumi di antibiotici è risultata meno accentuata. Il che comprova l’utilizzo improprio degli antibiotici.
L’identikit dell’utilizzatore dell’antibiotico per fascia d’età e genere conferma un maggior consumo di antibiotici nelle fasce di età estreme, con un livello più elevato nei primi quattro anni di vita (prevalenza d’uso 58,2% nei maschi e 55,3% nelle femmine) e dopo i 75 anni (prevalenza d’uso 50,6% negli uomini e 50,8% nelle donne); si riscontra anche un più frequente utilizzo di antibiotici per le donne nelle fasce d’età intermedie e per gli uomini in quelle estreme. Nella popolazione pediatrica (0-13 anni) si osserva un picco di prevalenza d’uso del 50% nel primo anno di vita del bambino, senza differenze tra maschi e femmine. Questo valore si mantiene pressoché costante fino ai sei anni di età, sottolineando la necessità di porre una particolare attenzione all’uso degli antibiotici in questa fascia di popolazione.
Tabella 1. Andamento regionale dei consumi (DDD/1000 ab die) degli antibiotici sistemici (J01) nel periodo 2013-2017 (convenzionata e acquisti strutture sanitarie pubbliche)
Tabella 2. Andamento regionale della spesa pro capite degli antibiotici sistemici (J01) nel periodo 2013-2017 (convenzionata e acquisti strutture sanitarie pubbliche)