Salute: Fedriga, a ospedale Palmanova ruolo forte di programmazione
“L’attribuzione di un ruolo di programmazione all’ospedale di Palmanova, con specialità importanti come la chirurgia ortopedica protesica, la chirurgia oculistica, la chirurgia mammaria, la riabilitazione ortopedica e neurologica e la struttura complessa di nefrologia, è una scelta frutto di un ragionamento di sistema a vantaggio di tutto il Friuli Venezia Giulia e non rappresenta una compensazione”. Lo ha affermato il governatore Massimiliano Fedriga nell’incontro tenutosi in Consiglio regionale con i sindaci della Bassa Friulana, i capigruppo e i componenti della Commissione sanità, cui ha preso parte insieme al vicegovernatore con delega alla Salute Riccardo Riccardi. Fedriga ha evidenziato l’importanza di affidare a Palmanova un ruolo coordinato alla vicinanza dell’hub di Udine, nell’ambito della diversificazione tra il trattamento delle urgenze e della programmazione. “Riattivare il punto nascita di Latisana era una scelta necessaria da fare, che non poteva essere più rimandata – ha rilevato il Governatore -, ma nessun ospedale viene chiuso in questa regione e chi dice questo dice una menzogna. Ogni ospedale, però, deve trovare una mission, secondo una prospettiva strutturata e non a breve termine che tenga conto del calo delle nascite”. Per quanto riguarda la scelta di non ricorrere a un atto di Giunta ma alla via legislativa per la definizione del punto nascita a Latisana, il governatore ha spiegato che si è trattato di una “decisione legata alla volontà di non delegare a un giudice le politica sanitaria regionale, mediante il gioco dei ricorsi contro una delibera. Rispettiamo così – ha detto il governatore – competenze, responsabilità e democrazia”. Ai sindaci che contestano la decisione di optare per il punto nascita a Latisana, Fedriga ha detto di apprezzare la passione politica, ma ha chiesto di “evitare foto segnaletiche e liste di proscrizione, perché il Vietnam non fa bene a nessuno soprattutto quando è in gioco la salute dei cittadini, per la quale l’Amministrazione regionale spende 3 miliardi di euro all’anno, soldi sacri dei cittadini, e risorse che sono state non diminuite quest’anno ma ulteriormente incrementate”.