Legno-arredo: il distretto del mobile cresce con innovazione e export
Innovazione, export, formazione mirata, reti d’impresa, sburocratizzazione. Sono questi i pilastri su cui il distretto del mobile pordenonese ha accresciuto la propria competitività resistendo alla crisi negli ultimi dieci anni. È quanto ha potuto constatare oggi l’assessore regionale alle Attività produttive, Sergio Emidio Bini, nel corso di un road show attraverso le principali realtà imprenditoriali del Cluster legno arredo nel triangolo industriale compreso tra Brugnera, Prata di Pordenone e Pasiano di Pordenone. “Mi è stato chiaro fin dall’inizio del mio mandato che l’azione di governo della Regione doveva imprimere un’accelerazione a quei processi di accrescimento della competitività delle nostre Pmi in grado di metter in stretta correlazione la formazione delle risorse umane con gli investimenti in innovazione, raccogliendo direttamente dagli imprenditori le istanze del settore” ha rilevato Bini. L’assessore ha fatto dapprima visita all’istituto Isis Carniello di Brugnera dove ha incontrato i dirigenti scolastici. “L’importanza fondamentale della formazione rispetto alle nuove esigenze delle imprese è un tassello chiave per garantire sviluppo economico e occupazionale” ha detto Bini ricordando che la Regione ha individuato nella nuova Agenzia regionale Lavoro&SviluppoImpresa il soggetto più idoneo a coordinare il processo di raccordo tra formazione, offerta e domanda di lavoro. La scuola si articola su due indirizzi, uno di grafica e comunicazione afferente all’istituto tecnico, ed uno di design del mobile, afferente all’istituto professionale, per un numero complessivo di 480 studenti; le iscrizioni sono in aumento, tanto che il prossimo anno scolastico inizierà con sei classi prime a fronte di due classi quinte uscenti. Tra i 50 diplomati di quest’anno il 40 per cento è già stato contattato per un contratto di lavoro. Secondo Bini “il segnale che ci danno le aziende è chiaro: le imprese richiedono soprattutto manodopera specializzata con alte qualifiche nell’utilizzo dei nuovi macchinari e nella conoscenza delle lingue, nonché sviluppatori software con padronanza di diversi linguaggi di programmazione”. L’assessore ha poi fatto visita alla Santa Lucia Mobili di Prata di Pordenone (21,5 milioni di euro di fatturato di cui 3 milioni da export e 150 addetti). Una realtà che Bini ha definito “eccellenza del settore per la capacità di attraversare la crisi e rialzarsi da sola facendo leva su spirito imprenditoriale e tenacia nella ricerca di mercati esteri, anche di non facile approccio”. L’internazionalizzazione e l’innovazione tecnologica sono le leve del successo anche per la San Giacomo di Pasiano di Pordenone, detentrice del marchio Mesons, che ha recentemente rivisto tutto il proprio processo produttivo. “Gli imprenditori ci confermano che la Regione deve investire risorse per lo sviluppo delle reti d’impresa e per l’internazionalizzazione, oltre ad incidere profondamente sui processi di semplificazione delle procedure, cosa che abbiamo fatto introducendo la misura del credito d’imposta. Il prossimo passo saranno investimenti mirati sulle Pmi affinché vi sia un sostegno concreto nella valorizzazione delle risorse umane e nell’innovazione dei processi produttivi” ha concluso Bini. Il road show è stato organizzato in collaborazione con il direttore del cluster Legno arredo, Carlo Piemonte, secondo cui “il distretto del Mobile è una locomotiva della nostra Regione”. Il solo settore arredo impiega oltre 7.000 persone. I dati export registrano 791 milioni di euro per il 2018 con una crescita di quasi 30 milioni rispetto all’anno precedente (fonte Monitor Intesa San Paolo). Un distretto che pesa quasi il 30% del valore dell’export complessivo di tutti i distretti regionali.