Monitoraggio ponti: il controllo è periodico e accurato
Tutti i manufatti esistenti sulla rete di Autovie Venete vengono sottoposti a controlli periodici, i cui esiti sono poi trasmessi al Ministero dei Trasporti. Nel caso in cui si rendano necessari maggiori approfondimenti su un’infrastruttura danneggiata, accanto all’attività ordinaria vengono anche svolte apposite indagini e analisi di laboratorio sui materiali che risultano usurati. Complessivamente sono 1334 le opere d’arte in gestione alla Società di cui 359 sono classificate come “maggiori”, ovvero cavalcavia, sovrappassi, ponti, viadotti, e sottovie. Quasi la metà di queste, 161, ha subìto o subirà un rifacimento, in quanto inserite nei lavori per la terza corsia. Per le altre – e in particolare quelle con maggiore anzianità d’esercizio – Autovie ha dato il via a una campagna di monitoraggio straordinaria che mette “sotto esame” 38 cavalcavia, 16 sulla tratta Palmanova – Sistiana, 19 lungo la rete Palmanova – Udine e 3 della tangenziale sud di Udine. Si tratta dei manufatti la cui costruzione risale alla realizzazione dell’autostrada Trieste – Udine e quindi con un’età media tra i 40 e i 55 anni. Attualmente i controlli, avviati a gennaio, hanno riguardato 33 manufatti e continueranno nei prossimi mesi.
La Concessionaria si avvale, per questo tipo di attività, di strumentazioni sofisticate – implementate per l’occasione – in dotazione al Laboratorio Prove e Controlli con sede a Ronchis. Prima tra tutte gli accelerometri, due di alta-media sensibilità e due – di recente acquisizione – di elevatissima sensibilità di tipo sismico. Si tratta di sensori, fissati volta per volta alle parti in calcestruzzo o acciaio da esaminare, che misurano le frequenze di vibrazioni delle strutture (e quindi verificano il comportamento del manufatto) ogni qualvolta c’è il passaggio dei mezzi (in termini tecnici “sollecitazione dinamica”). Ad acquisire i dati e ad elaborarli è un software acquistato dallo stesso Laboratorio che aggiorna lo stato dell’opera e il grado di usura della stessa.
L’attività sperimentale vuole approfondire la conoscenza di questi manufatti, anche per riscontrare eventuali danni non visibili a occhio nudo. I parametri andranno a implementare l’archivio dei dati già in possesso ad Autovie e l’attività verrà replicata periodicamente per avviare un confronto di dati con gli esiti delle campagne precedenti al fine di verificare nel tempo eventuali comportamenti anomali di ponti e cavalcavia.