Centis, immigrazione, invece di muri alzare livello azione politica
“Fedriga smetta di parlare alla pancia e inizi a fare il Presidente della Regione”. E’ una dura critica quella che Tiziano Centis, capogruppo dei Cittadini in Consiglio regionale, rivolge al presidente della Regione Massimiliano Fedriga, colpevole, secondo il civico, di nascondere la propria incapacità a governare la Regione dietro scelte che parlano alla pancia del suo elettorato ma che non hanno alcuna forza di migliorare le condizioni di vita delle persone che vivono in Friuli Venezia Giulia. “Dopo un anno di governo Fedriga – ha spiegato Centis – nulla è stato fatto, oltre all’ordinaria amministrazione, che possa incidere realmente nella vita dei friulani, perché Fedriga non è all’altezza del ruolo che, sull’onda della propulsione leghista, gli è stato assegnato dagli elettori. Ora, per mascherare la sua mancanza di statura politica e l’incapacità di realizzare riforme, alza la voce e compie gesti eclatanti che mal si addicono a qualunque politico, figuriamoci ad un presidente di Regione. Fa il contrario di ciò che è di buon senso: abbassa uno striscione e annuncia di voler alzare un muro. Ma se la rimozione dello striscione intitolato a Regeni è sembrato un atto di stizza completamente lontano dagli scopi che dovrebbe avere chi deve mostrare fermezza nel chiedere verità e giustizia per un suo corregionale assassinato in terra straniera, peggio sta facendo in questi giorni con la minaccia di erigere un muro attorno ai confini del Friuli Venezia Giulia. Una barriera che oltre che essere costosissima, violerebbe il regolamento europeo 399/2016 sull’attraversamento delle frontiere interne, dove non si parla di barriere fisiche tra Paesi aderenti all’UE”. Il riferimento naturalmente è alle dichiarazioni di Fedriga che ha detto che sta prendendo in considerazione di erigere una barriera nei tratti più critici del confine con la Slovenia. “Come può pensare Fedriga – ha aggiunto Centis – che i friulani possano accettare di venire chiusi dentro ai propri confini? Le frontiere aperte non sono una “poesia”, come egli ha detto: sono la base del principio della libera circolazione. Il presidente vuole fare un muro perché non è capace di pensare alle persone: i cittadini della nostra regione non vivono certo di filo spinato. Hanno bisogno invece di una macchina amministrativa più efficiente, una sanità che funziona e politiche economiche tese a favorire l’occupazione, non di queste trovate che servono a far parlare di sé e a spezzare l’opinione pubblica generando tensioni sociali. Anziché alzare un muro, Fedriga innalzi se stesso e il proprio ruolo che, fino ad ora, è stato del tutto impalpabile”.