Crisi Safop: Bini-Rosolen, massimo sostegno per salvaguardare azienda
Pordenone, 4 lug – “Massima disponibilità della Regione nell’attivare tutti gli strumenti per risolvere il nodo della Safop, a partire dalla ricerca di un investitore che possa essere interessato a rilevare l’azienda e, successivamente, laddove ce ne fosse bisogno, nell’attivazione delle misure a favore dei lavoratori”. Lo hanno detto oggi a Pordenone gli assessori regionali alle Attività produttive Sergio Emidio Bini e al Lavoro Alessia Rosolen nel corso di un incontro svoltosi in Municipio. Alla presenza del sindaco Alessandro Ciriani, del delegato di fabbrica Giorgio Bianchettin, dei rappresentanti di Unindustria Pordenone e delle rappresentanze sindacali, la Regione ha portato innanzitutto la propria solidarietà nei confronti dei lavoratori, presenti in sala con una delegazione. Bini, nel suo intervento, ha ricordato come l’esecutivo del Friuli Venezia Giulia è interessato in questo momento a cogliere alcuni aspetti ancora poco chiari della vicenda, a seguito dei quali è pronta a mettere in campo gli strumenti a propria disposizione. “Quello verificatosi alla Safop – ha detto l’assessore alle attività produttive – è stato un fulmine a ciel sereno. Siamo oggi qui per ascoltare le istanze dei lavoratori e per cercare di fare luce su una vicenda poco chiara anche per l’assenza di interlocuzione e confronto con la proprietà. In questo momento diventa di fondamentale importanza vedere da vicino i numeri del bilancio e quindi attivarsi per trovare un possibile investitore. La Regione quindi sarà parte attiva, anche attraverso il coinvolgimento di Friulia”. Sul fronte del lavoro, in questa fase in cui la proprietà ha presentato al tribunale di Pordenone la procedura di autofallimento, la Regione è attualmente impossibilitata a mettere in atto gli strumenti a propria disposizione. Per l’assessore competente Alessia Rosolen sono necessari alcuni approfondimenti relativi alla situazione economica dell’azienda. “Ad oggi – ha detto a margine dell’incontro l’esponente dell’esecutivo Fedriga – non è possibile attivare la Cassa integrazione guadagni straordinaria (Cigs). Prima di poterla avviare è necessaria una interlocuzione con il curatore fallimentare e, in seconda battuta, la presenza dell’esercizio provvisorio e la manifestazione di interesse da parte di una azienda al rilevamento della Safop”. Rosolen inoltre è fiduciosa sul fatto che “in un territorio come quello pordenonese che sta investendo nella logistica e intermodalità e che sta prestando molta attenzione al traffico ferroviario, si possa trovare un’azienda interessata a non disperdere un patrimonio di questo valore racchiuso nella Safop, ma anche nell’altissima professionalità dei suoi lavoratori. Questa è un’azienda storica – ha concluso l’assessore regionale al Lavoro – con un altissimo know how che deve essere assolutamente salvaguardata”.