Debutto al Festival di Spoleto per il Teatro Giovanni da Udine e Ana – Thema Teatro
C’è anche un pezzo del Friuli Venezia Giulia e di Udine al Festival dei Due Mondi di Spoleto edizione 2019. Il 12 e 13 luglio infatti andranno in scena nella cittadina umbra i Quadri di un’esposizione di Vasilij Kandiskij su musiche di Modest Musorgskij, uno spettacolo storico che il Teatro Nuovo Giovanni da Udine ha messo in scena per la prima volta nel 2003.
Progetto rivoluzionario di opera d’arte totale, i Quadri vengono accolti a Spoleto per due nuove rappresentazioni con la partecipazione del Teatro Nuovo Giovanni da Udine e di Anà-Thema Teatro in occasione del Centenario del Bauhaus, la celebre scuola d’arte, architettura e design fondata da Walter Gropius e di cui Kandinskij fu uno dei più autorevoli insegnanti.
Lo spettacolo, ripreso da Martin Ruprecht, Horst Birr e Stefano Laudato e prodotto da Change Performing Arts di Milano in collaborazione con l’Akademie der Künste di Berlino e l’Accademia di Belle Arti di Brera, andrà in scena con Holger Groschopp al pianoforte all’interno di un programma speciale realizzato in collaborazione con il Festival Bauhas 100 e l’Akademie der Kunste di Berlino, che intende rendere omaggio alla straordinaria stagione creativa promossa dal Bauhaus e dai tanti artisti che ne fecero parte, definitivamente azzerata dal nazismo nel 1933, proponendo in modo particolare alle nuove generazioni la ricostruzione dei più famosi esperimenti interdisciplinari di quegli anni.
I Quadri di un’esposizione di Vasilij Kandiskij su musiche di Modest Musorgskij debuttarono a Dessau nel 1928, nel pieno dell’esperienza culturale e artistica del Bauhaus: punti, linee e superfici, le stesse forme geometriche che colorano le opere del fondatore dell’arte astratta, lasciavano la bidimensionalità della tela per diventare elementi scenografici, dando concretezza visiva alla musica eseguita dal vivo al pianoforte. Nel 1984 un team di scenografi e registi docenti dell’Universität der Künste di Berlino capeggiato da Horst Birr ricreò sulla scena lo spettacolo come saggio degli studenti: i meravigliosi Quadri di Kandiskij ritornarono così in vita in una versione filologica, per la quale si recuperò lo spartito originale con le annotazioni di scena e si utilizzarono gli stessi semplici strumenti teatrali – stoffe, legno, lampade a incandescenza – impiegati per la prima rappresentazione. Approdati al Giovanni da Udine nel 2003 grazie alla collaborazione avviata fra l’allora direttore artistico musica Carlo de Incontrera e l’Universität der Künste, i Quadri sono stati riproposti più volte al pubblico di ogni età in questi ultimi sedici anni – anche a Berlino nello scorso gennaio con gli allievi dell’Istituto Malignani di Udine – dimostrandone l’eterna giovinezza artistica e lo straordinario valore quale laboratorio didattico per imparare i segreti della “macchina” teatrale.