Economia: coltellerie uno dei settori simbolo del Fvg che innova
“Il settore delle coltellerie di Maniago è un simbolo del Friuli Venezia Giulia che sa crescere perché sa innovare, da oltre un secolo, le proprie produzioni rispetto alle attese dei mercati. Proprio per questo rappresenta un ‘brand’ conosciuto in tutto il mondo ed è uno dei biglietti da visita di una regione capace di realizzare oggetti di alta qualità”. Lo ha evidenziato a Maniago l’assessore regionale alle Attività produttive, Sergio Emidio Bini, all’inaugurazione di Coltello in festa 2019, la kermesse che celebra la secolare tradizione di quella che è considerata la capitale italiana delle coltellerie. L’evento, che si tiene in concomitanza con la Fiera di San Giacomo, attira migliaia di appassionati e curiosi del mondo artigiano, delle produzioni locali e delle lavorazioni di eccellenza che hanno per riferimento Maniago, i quali spesso colgono l’occasione per conoscere un territorio ricco di attrattive naturali e paesaggistiche. “Un tempo – ha detto Bini – nelle strade della città della Pedemontana pordenonese echeggiavano i rumori delle officine fabbrili e dei battiferro, che forgiavano coltelli di pregio. Oggi da quella antica tradizione si consolida un settore composto da aziende conosciute in tutto il mondo, alcune delle quali festeggiano traguardi ambiti: l’Ausonia 100 anni di attività e le Coltellerie fratelli Antonini 90 anni”. “Tra esse – ha aggiunto l’assessore – ve ne sono di più recente costituzione, a rappresentare il dinamismo di un settore che ha saputo rinnovarsi, garantendo al contempo continuità alla tradizione”. “Le coltellerie di Maniago – per Bini – sono la dimostrazione che, accanto al ‘saper fare’ prodotti di qualità richiesti dai mercati, occorre saper vendere le proprie lavorazioni, sia in Italia sia all’estero. Requisiti di un cammino che la Destra Tagliamento persegue da tempo, consolidando assieme ad altre aree del Friuli Venezia Giulia la capacità di sostenersi e assicurare reddito e occupazione”. “Coltello in festa – ha concluso l’assessore – è anche un’occasione per finalizzare la connotazione del territorio favorendo il turismo e la conoscenza della cultura di una realtà che possiede una storia esemplare nell’arte dei mestieri, la quale diviene un’ulteriore elemento di redditività per il maniaghese e di riflesso per la montagna pordenonese”.