La giungla dei contratti di telefonia: tra rincari, offerte e rimborsi
E’ proprio vero, “finche il telefono rimase legato al filo l’uomo rimase libero” e invece oggi siamo perseguitati. Ci contattano ad ogni ora del giorno, ci inviano sms e ci bombardano con pubblicità di ogni genere per poi trovarci a non poter scegliere veramente. Si tratta delle compagnie telefoniche dalle quali tutti noi dipendiamo perché senza telefono ormai e’ impossibile stare. Negli anni ormai ne abbiamo viste di tutti i colori: dal roaming internazionale ai servizi extra, dalle penali per il recesso alla doppia fatturazione e via andare. Pensavamo veramente di averle viste tutte e invece… Ci mancava solo che le compagnie giungessero a stravolgere il calendario per accorciare i mesi, parametro per la fatturazione… E così nel 2017 accadeva che le compagnie fatturassero sulla base di mesi di 28 giorni. Ciò comportava che i mesi secondo il “calendario telefonico” non fossero più 12 in un anno bensì 13… Ad aprile 2018 interveniva dunque l’Agcom, in seguito anche alle segnalazioni ricevute da utenti e non solo, la quale vietava alle compagnie telefoniche tale pratica obbligandole a tornare alla fatturazione mensile da “calendario”. Immediata conseguenza era l’obbligo delle compagnie telefoniche di tenere indenni gli utenti delle somme versate per il mese extra pagato sia per la telefonia fissa che per quella mobile. A causa di impugnative avverso tale decisione avanti al TAR del Lazio e poi avanti al Consiglio di Stato il termine per riconoscere gli indennizzi veniva dapprima fissato a dicembre 2018, per poi essere sposto sempre più in avanti. Il 5 luglio 2019 il Consiglio di Stato rigettava le ragioni di Telecom così riconfermando la pronuncia dell’Agcom.
Nel frattempo le compagnie telefoniche non sono state con le mani in mano e quindi, approfittando del periodo estivo e del fatto che molte persone hanno la testa ormai nelle ferie, sono fioccati gli aumenti un pò su tutti i contratti e da parte di tutti gli operatori. In sintesi a fronte dell’aumento del costo mensile sono stati aumentati i minuti ed il traffico disponibile, sovradimensionati in moltissimi casi rispetto alle reali necessità. Gli aumenti oscillano da circa 1,99 euro a 3 euro portando in molti casi il traffico a 20 giga al mese e minuti illimitati. L’utente dunque ha due opzioni, o recede senza spese dal contratto entro 30 giorni dalla comunicazione della variazione oppure aderire sopportando i maggiori costi. Come sempre però c’è un problema…le compagnie si sono mosse in maniera simile e dunque anche recedendo si rischia di optare per un’altra compagnia che applica le stesse condizioni o quasi.
In realtà queste rimodulazioni più onerose delle condizioni economiche dei contratti per il consumatore farebbero pensare che le compagnie stiano correndo ai ripari per recuperare le somme che perderanno con i rimborsi per la condanna per la fatturazione da 28 giorni.
In contemporanea agli aumenti però l’utente si trova in molti casi anche ad essere destinatario di bonus e omaggi. C’è chi offre telefoni, chi soggiorni chi addirittura riviste. Si tratta in tal caso di offerte che andrebbero a compensare i maggiori costi sostenuti a causa della bollettazione a 28 giorni. E’ bene sapersi che qualora gli utenti dovessero accettarle, però, perderanno automaticamente la possibilità di ricevere il rimborso standard. Quindi e’ bene valutare attentamente le proposte. I rimborsi infatti potrebbero oscillare tra i 13 e i 60 euro a seconda del contratto mentre le offerte commerciali hanno un valore economico che può variare dai 28 ai 61 euro secondo lo studio di SosTariffe.it.
ULTIMA ORA Il Consiglio di Stato a messo la parola fine alla lunga odissea relativa ai rimborsi per la fatturazione da 28 giorni. Lo ha deciso la scorsa settimana riconfermando dunque la Delibera dell’AGCM del 2017 sul punto. I soldi erosi per la fatturazione a 28 giorni per i contratti di telefonia fissa e integrata, nel periodo intercorso tra il 23 giugno 2017 e la primavera 2018 (gli operatori sono tornati alla fatturazione a 30 giorni in momenti diversi), dovranno essere rimborsati con compensazioni nella prima bolletta utile. Con molta probabilità tra agosto e settembre arriveranno le prime restituzioni. Si tratta di rimborsi che in media si aggirano sui 30,00 € in totale e che ad alcuni utenti non spetteranno avendo già aderito a offerte vantaggiose che miravano a neutralizzare tale rimborso da parte delle compagnie
Un’altra novità scuote il mercato degli operatori telefonici e riguarda il disegno di legge n.1105 sulla trasparenza delle tariffe e dei prezzi applicata dagli operatori dei servizi di telefonia mobile. La norma, sotto la lente della Commissione competente al Senato, se passerà, vieterà agli operatori di effettuare rincari per i sei mesi successivi alla sottoscrizione del contratto.
È una vera e propria rivoluzione nell’ ambito della telefonia che vede una forte opposizione da parte degli operatori i quali affermano che un blocco simile dei prezzi causerebbe effetti distorsivi sul mercato e sui livelli occupazionali.
Innumerevoli restano comunque le problematiche che riguardano l’utente e che grazie ai nostri esperti, ad un nostro sportello dedicato ed alle conciliazioni riescono a trovare risoluzione. Infatti grazie ai reclami e poi, all’ eventuale procedura di conciliazione, circa il 98% dei casi di telefonia che seguiamo riescono a risolversi con esito positivo. Le maggiori contestazioni riguardano l’indebita fatturazione, servizi non richiesti, attivazioni di linee in ritardo, mancata erogazione del servizio, contratti attivati senza il consenso del consumatore. Tutelarsi è un diritto a cui non si deve rinunciare.
Barbara Puschiasis e Sonia Sias
CONSUMATORI ATTIVI
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