Condizionatori: dai gas refrigeranti meno inquinanti alla manutenzione. Ecco qualche consiglio
Nel 2019 gli sbalzi di temperatura sono ormai all’ordine del giorno e le ondate di caldo si susseguono senza tregua a temperature miti. Per far fronte ad un clima sempre più ballerino, è importante utilizzare con intelligenza ii climatizzatori, per rispettare l’ambiente ed evitare brutte sorprese in bolletta.
Climatizzatori e risparmio energetico sembrano, del resto, un binomio di difficile accordo, eppure basta rispettare semplici regole per accorgersi come sia possibile tenere la propria abitazione al fresco senza spendere un patrimonio. A suggerire queste regole è Italtherm, azienda italiana leader nella produzione di impianti di riscaldamento e raffrescamento da sempre attenta all’ecosostenibilità, che ricorda come un utilizzo efficiente e corretto dei climatizzatori garantisca anche un maggior rispetto per l’ambiente: secondo le Nazioni Unite la sola gestione più efficiente degli impianti di condizionamento esistenti porterebbe al risparmio di ben 89,7 giga-tonnellate di CO2 e al contenimento dell’aumento di 1°C del riscaldamento globale entro il 2100.
Come usare al meglio il climatizzatore?
Manutenzione degli apparecchi – La prima regola in assoluto per avere un condizionatore efficiente e zero sorprese in bolletta è la manutenzione. Anzitutto i filtri dell’aria e le ventole devono essere ripuliti prima dell’accensione stagionale e, in media, una volta ogni due settimane. Nei filtri si accumulando infatti facilmente muffe e batteri e quando si deteriorano devono essere immediatamente sostituiti.
Non raffreddare troppo l’ambiente – La prassi ricorrente, purtroppo, è quella di impostare temperature troppo basse, generando consumi energetici enormi: sono sufficienti invece 5-6 gradi in meno rispetto all’esterno. Se il problema principale è legato all’umidità invece, è meglio optare per la funzione di deumidificazione, decisamente meno energivora. Inoltre, è bene chiudere porte e finestre: far entrare aria calda in casa vanificherà l’accensione del climatizzatore; nelle ore più calde della giornata o in quelle di maggior esposizione al sole dell’abitazione infine è opportuno abbassare le tapparelle, per evitare un eccessivo riscaldamento.
Attenzione a dove si posiziona il climatizzatore – Installare un solo climatizzatore potente, ad esempio nei corridoi, con la speranza che rinfreschi l’intera abitazione, non è certamente la soluzione migliore. Per avere frescura distribuita in tutta l’abitazione, è necessario installare più dispositivi ben dislocati in modo anche da evitare di tenere accesi quelli che si trovino in zone non frequentate.
Come sceglierne uno nuovo?
Dispositivi troppo vecchi sono un male per l’ambiente e le tasche. Se siete in procinto di sostituire il vostro condizionatore o volete installarne uno nuovo, è importante prima di tutto orientarsi su apparecchi di classe energetica A+, A++ e A+++ capaci di assicurare una fortissima riduzione dei consumi energetici dato che, tra una classe e l’altra, i consumi possono variare fino al 30%. Altro elemento deciso a cui fare attenzione è il gas refrigerante utilizzato nei dispositivi.
“È bene scegliere un apparecchio che utilizzi i gas refrigeranti R32, invece che R410A – spiega Giovanni Fontana, responsabile della consulenza tecnica di Italtherm . “Un kg di R410A ha infatti un GWP (Global Warming Potential) di 2088 ovvero, rispetto all’effetto serra, si avrà un risultato identico a quello che si otterrebbe rilasciando 2088 Kg di CO2; diversamente, l’R32 ha un GWP di 675, quindi rispetto al primo è nettamente inferiore il suo impatto ambientale. Per questo motivo, l’UE preferisce che venga utilizzata questa tipologia di gas refrigerante”, sottolinea Fontana. “Italtherm oggi ha già migrato con tutti gli apparecchi verso l’R32, benché R410A non sia vietato. Tuttavia, è necessario compiere sia a livello di azienda che di consumatori delle scelte che possano essere positive per l’ambiente”.
Scegliere l’incentivo giusto
In Italia chi acquista e fa installare un condizionatore può fruire di diversi tipi di incentivi.
Il primo tipo di agevolazione rientra nella normativa che prevede incentivi fiscali a beneficio di chi effettua lavori di ristrutturazione edilizia: acquistare un nuovo condizionatore mentre si ristruttura casa consente di usufruire di una detrazione IRPEF del 50% della cifra investita dilazionata in 10 anni.
C’è poi l’ecobonus: la detrazione ricollegabile al risparmio energetico (ecobonus) ha un’aliquota del 65%, nel caso in cui l’impianto da installare sia una sostituzione di un impianto di climatizzazione già esistente e soddisfi i parametri minimi di prestazione energetica.
Chi desiderasse avere un rientro immediato delle spese può fare riferimento al “conto termico”, che opera solo nel caso in cui il condizionatore che si vuole installare superi una soglia minima di prestazione di efficienza energetica. La somma, in questo caso, verrà erogata direttamente e non sotto forma di sgravio fiscale e varia anche in base alla zona climatica in cui viene installato il condizionatore.
“Novità delle ultime settimane è anche il decreto crescita che consente di ottenere uno sconto diretto sul prezzo del condizionatore acquistato presso rivenditori e installatori che aderiscono all’iniziativa – aggiunge Fontana – tale sconto si ottiene tramite una vera e propria cessione del credito, dal cliente all’installatore, ottenuto tramite gli incentivi in vigore. Questa modalità presenta però numerose problematiche a scapito degli installatori e rischia di mettere in difficoltà tutto il settore. Se da una parte invitiamo quindi tutti i cittadini ad approfittare degli incentivi, auspichiamo un intervento del legislatore volto a evitare danni alle piccole imprese di installazione”.