Udine, alberi abbattuti: cittadina udinese chiede il risarcimento al comune per danni sanitari
Il Sindaco è la massima autorità sanitaria: con gli alberi meno eventi cardio-respiratori e protezione da inquinamento per smog
Gli alberi non solo svolgono un ruolo fondamentale nel contrastare l’inquinamento, ma anche proteggono da seri rischi per la salute. Le Istituzioni pubbliche che non mettono in pratica queste raccomandazioni, salvaguardando gli alberi, si espongono alla denuncia per omessa vigilanza sulla protezione sanitaria oltre al danno erariale. A Udine si continua, da anni ormai, ad abbattere gli alberi, molto spesso per motivi di cementificazioni, come ad esempio rotonde (inutili e affolla-traffico, anziché smaltisci-traffico), piste ciclabili (poco utilizzate, male utilizzate in controsenso, malamente collegate), centri commerciali, con la presunta giustificazione di instabilità di alberi secolari (un vero e proprio ossimoro!), malattie degli alberi e rischi per gli automobilisti che, se rispettassero il codice e non assumessero sostanze stupefacenti, alcoliche e non usassero il cellulare alla guida non si schianterebbero contro gli alberi che non hanno colpa alcuna!
Moltissimi studi sull’inquinamento urbano dimostrano in maniera incontrovertibile un aumentato rischio di patologie cardio-respiratorie e tumorali per gli abitanti delle città con alti tassi di inquinamento. Mentre il polmone amazzonico brucia, mentre Parigi sta rimboscando molti quartieri della città con risultati positivi sulla salute, a Udine cattivi amministratori proseguono nella miope attività abbatti-alberi, facendo finta di non conoscere gli effetti protettivi degli stessi. Visto che la massima autorità sanitaria è il sindaco, è più che legittimo presentare una richiesta di risarcimento danni per le colpe sanitarie derivanti da questa pratica che lede il diritto alla salute costituzionalmente tutelato. Ho investito la mia vita ad educare e trasmettere i valori a moltissimi studenti, non intendo abdicare ora a ciò che ho insegnato!
Da cittadina del quartiere San Rocco-viale Venezia a Udine, ricordo la strage degli alberi in via Sabbadini perché si doveva lasciare posto ad una pista ciclabile che quasi nessuno utilizza. Era stato promesso che sarebbero stati messi a dimora gli alberi… come no? Solo qualche arbusto nano… Quella via, che era abbellita soltanto grazie alla presenza di alberi secolari, è diventata orrenda, bollente d’estate, desolante in autunno e in inverno. Lo stesso vale per piazzale XXVI Luglio. Adesso la stessa procedura avviene per viale Palmanova con la conseguenza, oltre che di abbruttire definitivamente un viale già di per sé troppo cementificato, di esporre i cittadini ai rischi dell’inquinamento elevato che contraddistingue i viali ad alto scorrimento. Proprio i viali per i quali i medici raccomandano di non toccare gli alberi!
Esorto i cittadini a presentare le domande per ottenere i risarcimenti per questi danni diretti alla salute, magari anche tramite una class action.
Agli amministratori del Comune invio un avviso molto chiaro, notificato via pec: se pensano di toccare un solo albero in viale Venezia per fare posto a inutili e dispendiose rotonde, dovranno fronteggiarmi perché io ed altri cittadini ci aggrapperemo fisicamente agli alberi. Viale Venezia è il viale più bello ed estetico di Udine grazie agli alberi secolari, il viale di presentazione della nostra città. Se solo qualcuno immagina di togliere un albero, dovrà passare per una battaglia legale che non esiterò a sollevare in ogni sede possibile.
Prof.ssa Clara Moro
Insegnante