Al via il Festival Organistico “Candotti” con Olivier Latry e il Concorso Fondazione Friuli
Prende avvio con un appuntamento d’eccezione il XI Festival Organistico Internazionale Friulano G.B. Candotti: domenica 8 settembre, alle ore 16, nel Duomo di Tricesimo sarà Olivier Latry, organista titolare della Cattedrale di Notre Dame de Paris, ad eseguire un ricco programma dedicato alle musiche di J.S. Bach, J. Haydn, F. Liszt e molti altri. Il celebre organista è, inoltre, parte della giuria del 1° Concorso Organistico Internazionale “Fondazione Friuli” per giovanissimi strumentisti dai 15 ai 20 anni. È il Presidente della Fondazione Giuseppe Morandini a sintetizzare le ragioni dell’avvio di questo prestigioso progetto di collaborazione: “ci teniamo a contribuire alla crescita dei giovani e, contemporaneamente, a valorizzare il ricco patrimonio di organi del territorio che ha bisogno, in primis, di sostegno per il restauro degli strumenti e poi di occasioni per poter risuonare”.
Oltre alla fama internazionale e al talento dell’organista, l’occasione è da non perdere poiché, proprio domenica, sarà anche presentata la nuova tastiera dell’organo meccanico in stile barocco veneziano di Francesco Zanin. Il primo brano del concerto sarà eseguito dal maestro Olivier Latry proprio in cantoria sul nuovo organo meccanico, inaugurando ufficialmente lo strumento il cui completamento è stato possibile grazie al sostegno dell’Ingegnere Gianpietro Benedetti. Intervenuto durante la conferenza stampa di presentazione del Festival, l’Ing. Benedetti spiega: “penso sia importante impegnare in giovani con attività che permettano loro di liberare energia e bellezza, in modo tale che possono essere d’esempio anche per i loro coetanei. La musica dell’organo è, poi, parte dei miei ricordi d’infanzia: la solennità delle celebrazioni era sempre sottolineata da questo strumento che, per me, fa immaginare la grandezza dell’opera divina, creatrice e redentrice, ed è sintesi della fede attraverso un fatto estetico e tecnico. Un motivo in più perché il prezioso patrimonio della Regione Friuli Venezia Giulia debba continuare a suonare”.
“Il caso di Tricesimo ben rappresenta il senso globale del Festival – commenta Beppino Delle Vedove, curatore del programma -. Abbiamo coinvolto la maggior parte delle realtà organistiche della regione per poter valorizzare gli oltre 600 strumenti che si trovano sul nostro territorio. È un patrimonio dal valore inestimabile che, grazie ai concerti promossi dall’Accademia Organistica Udinese e dai suoi partner, si mantiene in vita”.
Olivier Latry, oltre ad inaugurare la nuova tastiera dell’Organo di Tricesimo, sarà parte della giuria del 1° Concorso Internazionale “Fondazione Friuli”, organizzato per la prima volta dall’Accademia Organistica Udinese insieme alla Fondazione Friuli nell’ambito del XI Festival Organistico Internazionale Friulano G.B. Candotti. La competizione, che si svolgerà da giovedì 5 a sabato 7 settembre, è rivolta a giovanissimi musicisti nati dopo il 1998. Tre le categorie proposte e 24, in totale, i musicisti che verranno ascoltati dalla giuria composta dal M° Olivier Latry, M° Tomaz Sevšek e M° Ruggero Livieri, con segretario Alberto Pez e coordinamento Prof. Dino Del Ponte. Un modo per valorizzare il rinnovato organo del Duomo di Tricesimo (fra i più grandi dei Friuli) e per dare la possibilità ai giovani organisti di mettere in gioco le proprie qualità, mettendosi a confronto con giovani coetanei di diverse nazioni (oltre che dall’Italia i concorrenti provengono da Slovenia, Croazia, Austria e Ungheria).
“Da anni aspettavo questa occasione – commenta il Cav. Dottor Gustavo Zanin – rappresento una famiglia di sette generazioni la cui storia è intrecciata con quella degli organi della regione e sono convinto che la musica di questo strumento risponde ad un bisogno intimo e condiviso da tutti. Torneremo, grazie ai concerti, ad ascoltare strumenti frutto della manualità degli organari e musica che, come un ricordo, porterà la serenità che stiamo tutti cercando, soprattutto i giovani”.
IL PROGRAMMA DEL FESTIVAL – Il concerto di domenica è, dunque, il primo di un percorso, quello del Festival G.B. Candotti, organizzato anche quest’anno dall’Accademia Organistica Udinese con il supporto della Regione Friuli Venezia Giulia e della Fondazione Friuli e in partnership con molte realtà del territorio tra cui il Conservatorio “J. Tomadini”, unite dall’esigenza di valorizzare il ricco patrimonio organaro e organistico di tutte e quattro le province. Questa edizione del Festival, suddivisa in due parti, prende avvio con il concerto del Maestro Latry e proseguirà fino al mese di marzo 2020. Tra i primi appuntamenti la Rassegna Organistica “Gjgj Moret” di Venzone (giunta alla XXIV edizione) che propone quattro concerti, tutti i sabati di settembre alle ore 20.45 in Duomo, eseguiti sull’organo del 1792 di Gaetano Callido.
Nel mese di ottobre viene riproposto un altro appuntamento fisso per gli appassionati: le Serate d’Organo della Parrocchia di San Quirino a Udine. I concerti si svolgeranno il giovedì (10, 17 e 24 ottobre) sempre alle ore 20.45. A seguire, nel mese di novembre, riflettori su Trieste per la IV edizione del Festival Organistico Internazionale Johann Sebastian Bach Orgelherbst promosso in collaborazione con la Chiesa Evangelica Luterana del capoluogo e inserito, anche quest’anno, nel programma del Festival Candotti.
Novità per l’edizione 2019/2020 è la partnership con il Coro Polifonico Antonio Foraboschi di Palazzolo dello Stella che propone “Novecento e Dintorni – Retrospettiva di musiche corali sacre e organistiche” nel Duomo di Tricesimo (29 settembre, ore 17), nella Chiesa di San Vincenzo De’ Paoli di Trieste (17 novembre, ore 16.30) e nella Cattedrale di Santo Stefano di Concordia Sagittaria (23 novembre, ore 20.45). Prosegue anche la collaborazione con l’Associazione Organistica del Litorale per “Musica in contea” con gli ultimi due appuntamenti: sabato 19 ottobre 2019 – ore 20.30 nella Cattedrale di Gorizia, Concerto dell’Ensemble Super fulmina Babylonis e sabato 9 novembre, sempre alle 20.30, nella Chiesa di S. Nicolò di Gabria (Savogna d’Isonzo), il duo In Chordis et Organo, appuntamento durante il quale verrà inaugurata l’arpa barocca a tre ordini di corde.
Molto ricco anche il programma presentato dall’Accademia Organistica Udinese, curato da Beppino Delle Vedove e Manuel Tomadin. Dalla Cattedrale di Udine fino alle chiese dei piccoli centri delle provincie, dove c’è un organo di valore prova a giungere la proposta artistica e concertistica del Festival che richiama nomi internazionali come Étienne Walhain, Juan Paradell Solé, lo stesso Olivier Latry, ma anche giovani emergenti del territorio come Elisabetta Tonizzo, Alberto Gaspardo, Maurizio De Luca.
FOCUS SU LEONARDO – A 500 anni esatti dalla morte di Leonardo Da Vinci, anche il Festival Candotti rende omaggio al genio del poliedrico artista e inventore, facendo suonare la fisarmonica progettata da Leonardo stesso e realizzata da Mario Buonoconto. Parteciperà anche Sebastiano Zorza, fisarmonicista attivo a livello internazionale, alle due serate dal titolo “La fisarmonica di Leonardo” che si svolgeranno a Paderno (sabato 7 dicembre, ore 20.30) e Roveredo in Piano (domenica 15 dicembre, ore 16.30) e che permetteranno di scoprire il funzionamento di questo strumento progettato più di 500 anni fa. Sarà Buonoconto a raccontare, infatti, il meccanismo che permette alla fisarmonica di funzionare e a Zorza il compito di intervenire musicalmente a testimonianza dell’efficacia dell’invenzione leonardesca.
Il giorno successivo (domenica 8 dicembre a Paderno e lunedì 16 dicembre a Roveredo in Piano) sarà proposta l’esecuzione della Missa audi filia di Gianmartino Maria Durighello per coro e due fisarmoniche e composta in occasione del Giubileo del 2000.
RASSEGNA GIOVANI MUSICISTI – Confermata e salda la collaborazione con il Conservatorio “J. Tomadini” di Udine lungo tutto il Festival e, in particolare, nella sezione dedicata ai giovani strumentisti. Da settembre a dicembre saranno ben 10 gli appuntamenti che vedranno come protagonisti strumentisti emergenti in concerti per organo solo, ma anche con oboe e arpa. “Dare ai giovani uno spazio all’interno della programmazione del festival – aggiunge il curatore – è a nostro avviso doveroso: questi concerti sono un’occasione per tanti strumentisti giovani di presentarsi sul territorio e di mantenere vivi e attivi tanti degli organi della regione”.