Pordenone, Arlecchino Errante: da domani giocoliere francese che inventa come Leonardo
Pubblicato il 2 Settembre 2019
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“Genio e Regolatezza” è il tema della XXIII edizione de L’Arlecchino Errante, il festival che dedica la Commedia dell’Arte al Teatro Contemporaneo. Fino al 28 settembre in programma 36 spettacoli per tutte le età a Pordenone e non solo, visto che sono previste tappe in varie località del Friuli Venezia Giulia, con una formula che proporrà molti spettacoli di respiro internazionale.
L’Arlecchino Errante è organizzato dalla Scuola Sperimentale dell’Attore di Pordenone con il patrocinio del Comune di Pordenone, il sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, PromoTurismo FVG, Fondazione Friuli, Confartigianato Imprese Pordenone, e patrocinio di Pordenone with Love. C’è anche una collaborazione fattiva dei Comuni toccati dalla rassegna: Pasiano di Pordenone, San Daniele del Friuli, Ragogna, Pravisdomini, Montereale Valcellina nonché, come sempre, di altri enti, associazioni ed imprese.
Il primo grande ospite dell’inizio del festival è l’artista francese di caratura internazionale Vincent de Lavenère: un pioniere della giocoleria musicale, a cui si dedica da più di vent’anni, come performer – con tournée costanti in Francia, Europa, Medio Oriente, Cina, Indonesia, Indocina – come pedagogo e infine pure come artigiano, costruendo egli stesso gli strumenti di scena, dalle citare medioevali alle palline acusticamente accordate di sua invenzione. Una giocoleria che si ascolta e che diventa teatro, capace di suscitare immagini che trovano eco in ciascuno di noi.
L’artista incontrerà il pubblico del festival inizialmente nel primo appuntamento della sezione Club errante martedì 3 settembre alle 18.30 nel bar Portorico in Corso Vittorio Emanuele a Pordenone, in una presentazione in cui si brinderà con i vini della Cantina I Magredi di Domanins.
Mercoledì 4 settembre prima nazionale del suo spettacolo “Jonglerie Champêtre” (Giocoleria campestre) alle 21 a Pordenone nell’ex convento di San Francesco.
Senza supporti elettronici né digitali, il pubblico vedrà una musica che si crea davanti ai suoi occhi attraverso la gestualità della giocoleria. Danzando sul filo di una voce accompagnata da una citara medioevale, da oggetti improbabili e da una moltitudine di sfere sonore, Vincent de Lavenère, con un virtuosismo sconcertante, spingerà tutti nel suo universo originale, con ritmi accattivanti, poetici e fantasiosi. L’artista proporrà un concetto innovativo di giocoleria, dove un fuoco d’artificio di voci, canti di uccelli, e suoni di natura danno vita a una danza aerea abilmente orchestrata: una ballata poetica pura, per incantare i nostri sensi e i nostri sogni.
Giovedì 5 settembre (dalle 10 alle 13) e successivamente lunedì 9 settembre (dalle 14.30 alle 17.30) terrà nello stesso ex convento una lezione masterclass “Vedere una musica oppure ascoltare una giocoleria?”.
Sempre giovedì 5 settembre per la sezione del festival Sguardo Leonardo, dedicato ai 500 anni dalla morte del genio Da Vinci, alle 21 nell’ex convento di San Francesco a Pordenone terrà la conferenza spettacolo, parlata e “giocata”, Dai trovatori alla giocoleria musicale contemporanea.
Instabile è l’equilibrio tra arte e scienza; è l’arte che si mette al servizio della scienza o viceversa? Tutto inizia con un suono ritmico e melodico che prende vita nelle mani di un giocoliere per fiorire poi in un’orchestra. In questa conferenza vedremo e sentiremo insieme il percorso e la storia, non sempre facile e lineare, di questa straordinaria tecnica, e soprattutto le sue possibili estensioni nel territorio della ricerca sperimentale scientifica ed artistica.
Gli spettacoli di giocoleria di Vincent sono “scritti” come una partitura musicale, appoggiandosi sulla conoscenza della musica di tutto il mondo e sull’esperienza di aver “suonato” in duo con i più grandi nomi della musica classica e jazz d’oltralpe. Finché arrivò la creazione delle sfere acustiche musicali accordate, messe in scena in singolo o in orchestra, in spettacoli di rara bellezza. Per questo Vincent de Lavenère si definisce il primo “giocoliere-cantante-autore”, e di certo è anche un po’ scienziato, un po’ filosofo, un po’ santo profano, come il giullare di Notre-Dame.